Cronaca

Continuano a scendere i casi in Sicilia, -26% in sette giorni

Continua il decremento progressivo dei nuovi casi su tutto il territorio regionale con un’incidenza di 40, 8 su 100 mila abitanti che si mantiene stabilmente al di sotto della soglia dei 50 casi su 100 mila abitanti. Nell’ultima settimana si è registrato un calo di oltre il 26% di nuovi casi rispetto a quella precedente, sebbene permangano ancora differenze territoriali con un maggior interessamento nelle province di Siracusa (72,4 su 100 mila abitanti) e Catania (67 su 100 mila). La fascia d’età maggiormente interessata è ancora quella in età scolare tra i 6 e i 10 anni.

In riduzione i nuovi ricoveri che negli ultimi sette giorni sono stati 117, si registra anche una riduzione progressiva dei posti letto occupati. L’86,9% dei soggetti attualmente ricoverati non è vaccinato. Il tasso di letalità resta stabile pari a 2,3%.

Le coperture vaccinali su base territoriale, riferite ad almeno una dose, risultano ancora al di sotto della media regionale (79,2%) nelle province di Caltanissetta (78,5%), Siracusa (77%) Catania (75,4%) Messina (72,9%).
 
IL REPORT COMPLETO

Su data decessi in Sicilia massima completezza d’informazione

Il  Dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico fa chiarezza sulle modalità di comunicazione relative alla data effettiva dei decessi nel Bollettino giornaliero. 

Il Ministero della Salute nella predisposizione dei flussi aggregati richiede che i dati relativi ai casi e ai decessi vengano computati per data di comunicazione, cioè entro il giorno successivo a quello in cui l’evento viene accertato dal territorio.  Nella pratica tuttavia può trattarsi di eventi che si sono verificati anche in un lasso di tempo precedente rispetto a quello in cui avviene la segnalazione. 

La maggior parte delle regioni riporta quotidianamente i decessi segnalati dai territori senza specificare la data in cui si sono effettivamente verificati. La Sicilia nel voler assicurare massima trasparenza e completezza d’informazione indica, nel Bollettino giornaliero, anche la data effettiva dell’evento.

La tempistica con cui i decessi vengono comunicati dal territorio, infatti, è diversa nel caso in cui l’evento si verifichi in ambiente ospedaliero, e quindi con immediato accertamento, piuttosto che a domicilio. In quest’ultimo caso può verificarsi una maggiore latenza nella comunicazione in quanto, ad esempio, è necessario che le Asp ricevano la scheda Istat che conferma la causa di morte. 

Il Dasoe nelle scorse settimane ha richiesto un parere al Ministero della Salute in merito alla linea espositiva da seguire, se cioè debba uniformarsi alle altre regioni e non indicare più la data effettiva del decesso oppure proseguire con il criterio fin qui adottato.  

In attesa dell’esito delle valutazioni del Ministero della Salute,  il Dipartimento consiglia di specificare nel Bollettino giornaliero le date di accadimento dei decessi soltanto quando vi sia un numero significativo di decessi attribuibili a periodi passati oltre un certo lasso di tempo. Se dovessero insorgere particolari criticità queste saranno attenzionate dal Dasoe per accertare eventuali responsabilità. 

Allo stesso modo possono essere individuati interventi volti a migliorare la comunicazione tra Asp e anagrafi comunali per ridurre ritardi nella comunicazione dei decessi.

Ricordiamo infine che il sistema di sorveglianza ISS è lo strumento atto a porre in essere anche il monitoraggio dell’effettivo accadimento della data dell’evento.

Redazione

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