ROMA (ITALPRESS) – C’era una volta un piccolo risparmiatore che, deciso a mettere al sicuro i propri risparmi, si recava nella banca più vicina a casa per aprire un conto corrente. Dopo aver preso per tempo un appuntamento col direttore della filiale, il piccolo risparmiatore condivideva i suoi obiettivi finanziari col direttore e ascoltava le proposte della banca. Quindi tornava a casa, leggeva il materiale informativo ricevuto, si confrontava con la famiglia e decideva se aprire o meno il conto in quella banca. Solo a quel punto, dopo aver preso un secondo appuntamento, tornava in filiale e firmava un enorme mole di fogli di carta che, a seguito delle debite verifiche condotte dall’istituto, gli avrebbero consentito di completare l’iter di apertura del conto corrente e ottenere il tanto agognato codice IBAN. Tempo stimato per tutta questa trafila? Almeno un paio di settimane.
Oggi, però, il risparmiatore può facilmente evitarsi questa odissea che, solo una decina d’anni fa, era la prassi. Già, perché la rivoluzione digitale ha ormai coinvolto anche il mondo del risparmio, stravolgendo le modalità d’apertura dei conti correnti e rendendo serratissima la competizione tra le banche per l’acquisizione di nuova clientela. Una competizione che oggi gli istituti italiani provano a vincere limitando al minimo i tempi di apertura e azzerando i costi dei conti correnti, così da garantire ai nuovi clienti la piena operatività in pochi minuti.
La ricetta delle banche digitali: velocità e canone zero Sicuro, digitale, a portata di smartphone e senza spese: con questi slogan, le challenger banks (banche senza filiali e con servizi erogati solo via app) si sono fatte largo nel tradizionale settore bancario italiano conquistandosi un posto di rilievo nel cuore soprattutto dei risparmiatori più giovani. Grazie a processi di onboarding innovativi e facili da eseguire in autonomia, banche come la tedesca N26 o le italiane Hype, Buddybank e Illimity si sono imposte come i campioni dell’apertura dei conti correnti digitali.
Tutte queste banche consentono infatti ai nuovi clienti di ottenere un IBAN, di associarlo a una carta conto (generalmente di debito) ed effettuare prelievi e versamenti a costo zero. Tempo medio stimato? Meno di mezz’ora. Una vera e propria innovazione. In alcuni casi però per effettuare investimenti o richiedere mutui e finanziamenti sono necessari alcuni successivi step di adeguatezza normativa che allungano i tempi.
Ma quali sono i conti correnti che richiedono meno tempo per l’apertura? Secondo una classifica stilata da Reply, ai primi quattro posti in Italia ci sono Banca Generali, N26, Illimity e CheBanca!.
I tempi di apertura del conto corrente per queste banche variano tra quindici (della banca private guidata dall’ad Gian Maria Mossa e N26) e 20 minuti. Secondo Reply, per N26 però dopo l’apertura del conto sono necessari “step successivi” (Fonte: Reply, 2019) (ITALPRESS).
abr/com
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