La Sicilia da oggi è arancione così come definito dall’ultimo decreto del governo Draghi nonostante i numeri restino tendenzialmente stabili. Ieri si sono registrati 613 nuovi contagi, meno del giorno precedente ma è cresciuto il numero dei contagi attivi che è arrivato a 14.323.
In qualche provincia si registra un rialzo della curva. Allerta nel Nisseno a Serradifalco dove si contano 50 attuali positivi tra i quali anche un’operatrice sanitaria di una struttura di accoglienza, dove sono risultate contagiate dieci persone. Nell’Agrigentino, la situazione è preoccupante a Sciacca dove gli attuali positivi sono 111, ma anche Palma di Montechiaro con 56 contagi: qui il sindaco ha deciso di chiudere le scuole per due giorni.
I dati diffusi ieri, domenica 14 marzo 2021 dal Dipartimento della Protezione Civile mostrano che la settimana appena conclusa registra un ulteriore incremento dei nuovi positivi in Sicilia e anche un aumento dei ricoveri, degli ingressi in terapia intensiva e dei deceduti.
Nella settimana appena conclusa i nuovi positivi in Sicilia sono 4419, il 15,4% in più rispetto alla settimana precedente, quando già si era registrato un incremento del 7,3%. I tamponi positivi sono pari al 13,3% delle persone testate, in aumento rispetto all’11,8% della settimana precedente.
– il numero degli attuali positivi è pari a 14323, 2397 in meno rispetto alla settimana precedente.
– Le persone in isolamento domiciliare sono 13532, 2408 in meno rispetto alla settimana precedente.
– I ricoverati sono 791, di cui 100 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana precedente sono aumentati di 11 unità (i ricoverati in terapia intensiva sono invece diminuiti di 23 unità). Nella settimana appena conclusa si sono registrati 41 nuovi ingressi in terapia intensiva (+13,9% rispetto ai 36 della settimana precedente).
– il numero dei guariti (142140) è cresciuto di 6707 unità rispetto alla settimana precedente. La percentuale dei guariti sul totale positivi è pari all’88,4% (era l’86,6% domenica scorsa).
– il numero dei deceduti, pari a 4344, è aumentato di 109 unità rispetto alla settimana precedente. Il tasso di letalità (deceduti/totale positivi) è pari al 2,7% (come domenica scorsa).
– I ricoverati complessivamente rappresentano il 5,5% degli attuali positivi (i ricoverati in terapia intensiva lo 0,7%).
Coprifuoco come sempre dalle 22 alle 5 del mattino. Dal 15 marzo al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile, tornano le regole per gli spostamenti per gli spostamenti: permessi in ambito comunale verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, tra le 5 e le 22. Il limite massimo è di due persone oltre a quelle conviventi. I minori di 14 anni non si contano e quindi possono aggiungersi ad esempio ai genitori che visitano i nonni così come i disabili o non autosufficienti conviventi.
Chiudono di nuovo i ristoranti a pranzo: vietato consumare all’interno di bar, ristoranti e centri commerciali, ma resta consentito l’asporto fino alle 22. Per i bar concesso l’asporto di bevande fino alle 18 e stop alle consumazioni nei pressi delle attività. Nessun limite per la consegna a domicilio. I negozi al dettaglio sono aperti, chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.
Scuole: si può frequentare ma i presidenti delle regioni possono in casi particolari chiudere immediatamente tutto e lasciare solo la Dad. Resta ovviamente sospesa l’attività didattica in presenza nei Comuni individuati come zona rossa o dove il rapporto tra contagi e popolazione ecceda il rapporto 250:100.000.
Musei, cinema e teatri, rinviata l’apertura prevista per il 27 marzo: tutte resta chiuso fino a dopo Pasqua.
Le funzioni religiose continuano nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo.
Più stringenti le regole nei giorni 3, 4 e 5 aprile quando tutte le regioni entreranno in zona rossa, ad esclusione della Sardegna (bianca). Sarà possibile spostarsi in zona rossa, solo dal 3 al 5 aprile, all’interno del proprio comune verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, massimo due persone non conviventi.
Riferendosi alle ultime restrizioni, il presidente Musumeci ha ribadito: “Conciliamo la misura delle chiusure e le misure del sostegno. Ho chiesto al governo nazionale di accelerare questo processo. Siamo pronti per fare partire la gigantesca macchina della vaccinazione , presto il peggio sarà alle spalle”.
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