Consulenze d’oro a San Giovanni La Punta, M5S presenta esposto
CATANIA –Sotto l’occhio del ciclone le due nomine ad ‘esperti’ affidate dal sindaco di San Giovanni la Punta Antonino Bellia, rispettivamente, all’ex sindaco Andrea Messina e all’avvocato Rosalba Di Mauro. “Si tratterebbe di consulenze da circa 4mila euro al mese ciascuna”, così il senatore del Movimento 5 Stelle Mario Giarrusso presenta un esposto al Tribunale di Catania.
I dettagli sono stati forniti lunedì mattina in conferenza stampa dal senatore Giarrusso, firmatario dell’esposto; dalla deputata all’Ars Angela Foti; dalla consigliera comunale 5Stelle nel comune di San Giovanni, Giusy Rannone e dall’avvocato Christian Petrina. Nell’esposto, i portavoce del Movimento denunciano innumerevoli anomalie che riguardano le due nomine (mancanza di una particolare qualificazione dell’’esperto’ ex sindaco, nonché l’assenza di individuazione del campo di azione della consulenza), e soprattutto, i portavoce denunciano un danno erariale che al 31 dicembre scorso, secondo i calcoli dei 5Stelle, ammonterebbe già ad oltre 72 mila euro.
“Particolare attenzione – continua Giarrusso – deve essere data al compenso dei due incaricati, che nel caso dell’ex sindaco Messina raggiunge addirittura circa 4 mila euro mensili, per un totale annuo di € 47.680,08, ovviamente a carico del bilancio comunale. Mentre per l’incarico conferito all’avv. Di Mauro vengono corrisposti oltre 3 mila e 600 euro mensili, per un totale annuo di 43.684,80 euro”. “E visto che per nessuno dei due incarichi pare sia stata prevista la trasmissione alla Corte dei Conti, – aggiunge il senatore – ci pensiamo noi, attraverso questo esposto”.
Interviene la consigliera Rannone per spiegare meglio la questione: “la legge regionale stabilisce che ‘agli esperti è corrisposto un compenso pari a quello globale previsto per i dipendenti della seconda qualifica dirigenziale’. Ne consegue che il compenso dovuto agli esperti del sindaco dovrebbe essere di € 1.566,26 mensili”. “Le maggiori somme corrisposte dal Sindaco Bellia, quindi, – denuncia Rannone – non sarebbero dovute e costituirebbero gli estremi di un danno erariale, non disgiunto da una verosimile ipotesi di reato penale di abuso di ufficio”.
Inoltre, sussiste un preciso obbligo giuridico del sindaco di documentare dettagliatamente l’attività svolta dagli esperti da lui nominati. “Peccato che nella relazione presentata da Bellia non vi sia nulla di dettagliato, – sostiene in ultimo la parlamentare a Palazzo dei Normanni Angela Foti – la censurata relazione è generica, finalizzata solo all’adempimento formale dell’obbligo di presentarla annualmente, ma, contrariamente a quanto forse vuol far apparire il sindaco, dimostrerebbe che le nomine di questi due soggetti potevano essere evitate in quanto pressoché inutili e dispendiose per la pubblica amministrazione e, di riflesso, per i cittadini tutti”.
In ultimo, i tre portavoce denunciano l’ostruzionismo perpetrato in questi anni dall’amministrazione comunale di San Giovanni, a discapito delle richieste legittime di trasparenza avanzate dalla consigliera Rannone . “E’ stato difficilissimo ottenere documenti e atti, – denunciano i tre – nonostante le reiterate interrogazioni indirizzate al Comune”. Per ben due volte, infatti, i 5Stelle sono dovuti ricorrere al servizio ispettivo dell’assessorato agli Enti locali.