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Consiglio comunale di Palermo, Idv potrebbe conquistare 30 seggi

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di redazione

Il consiglio comunale di Palermo sarà formato da un ampi maggioranza di Italia dei Valori che rischia di conquistare a Sala delle Lapidi 30 seggi su 50, prendendosi il premio di maggioranza da sola, visto che l’altra lista collegata, quella di Fds e dei verdi, non ha superato la soglia del 5 per cento. Per tutti gli altri partiti soltanto le briciole. Tutti gli altri vecchi simboli sono in affanno e non arrivano nemmeno lontanamente a replicare i numeri del 2007: il Pdl si ferma all’otto per cento e il Pd dimezza i voti di Ds e Margherita. Difficile anche il debutto delle nuove sigle, con i finiani che non superano lo sbarramento del 5 per cento, i socialisti di Carlo Vizzini che si fermano al 2 e Grande Sud che non fa il botto sperato da Gianfranco Micciché. In crescita invece l’Mpa del governatore: la lista con il simbolo del partito arriva al 7,5 per cento, il doppio del 2007, senza contare però quelle di fatto targate Lombardo, come Palermo Avvenire ed Mps che, se sommate, arrivano quasi al 15 per cento. Irrompe in città anche il fenomeno Grillo, non certo ai livelli del Nord ma in pochi si aspettavano consensi oltre il 4 per cento. Il Pdl elegge solo 3 consiglieri. Un flop per il partito di Angelino Alfano che ha ottenuto l’8,3 per cento dei voti di lista: cifra, questa, che sommata a quella di Grande Sud (6,18), non arriva lontanamente al 19 per cento di Forza Italia nel 2007. I miccicheiani, che eleggono solo due consiglieri, sono comunque soddisfatti. Tre consiglieri andranno all’Udc. Le liste Amo Palermo e Cantiere Popolare, a sostegno di Marianna Caronia, ottengono due seggi ciascuno. Sul fronte del Terzo Polo si registra il tonfo dei finiani, con Fli che si ferma al 4,3 per cento e non elegge nessun consigliere comunale. Tre consiglieri vanno al Mpa. Un discorso a parte va fatto sul fronte centrosinistra. Il Pd arriva al 7,7 per cento e in caso di vittoria di Orlando eleggerà solo 3 consiglieri (nel 2007 erano 8), mentre se vince Ferrandelli arriverebbe a ben 17 eletti. Ora Palermo, legata allo stesso Ferrandelli, arriva al 6,2 e nella peggiore delle ipotesi eleggerà due consiglieri, che diventeranno 13 in caso di vittoria su Orlando.  Si annuncia quindi una rivoluzione nella geografia di Sala delle Lapidi, con politici ormai inquilini da oltre dieci anni che vengono messi alla porta e new entry che mai avrebbero pensato di metterci piede. La nuova legge elettorale ha provocato comunque effetti indesidetati. Come il paradosso di Riccardo Nuti, l’esponente del movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che nonostante sia stato il candidato consigliere più votato in assoluto, non entrerà al palazzo del comune. Perchè la sua lista non ha superato il 5%. E Nuti così annuncia ricorso.

Redazione

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