Conflavoro Pmi: “Servono aiuti concreti per le imprese”
ROMA (ITALPRESS) – Una “copertura completa che possa mettere al riparo le aziende” e la creazione di “un’arca per traghettare maestranze, eccellenze e imprese”. Sono queste le proposte di Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro PMI, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di stampa Italpress.
“Le nostre imprese chiedono un aiuto concreto – ha spiegato Capobianco -, un ristoro che possa coprire non soltanto una parte dei costi ma tutti quei costi fissi che le imprese hanno e che purtroppo non possono sostenere. Come associazione di categoria abbiamo chiesto il 100% delle perdite”, ha evidenziato. Per il presidente di Conflavoro occorre quindi “una copertura completa che possa mettere al riparo le aziende”.
“Per questa pandemia – ha sottolineato -, paragonata all’alluvione per cui si creò un’arca per tutelare l’umanità, dovremmo pensare a una politica, insieme alle nostre aziende che vogliono dare una mano, per creare un’arca e poter traghettare e portare al riparo le nostre maestranze, le nostre eccellenze, le nostre imprese”.
“Noi imprenditori – ha aggiunto – non vogliamo tornare all’itala pre-Covid ma arrivare in un’Italia che abbia una visione economica lungimirante e che metta al centro chi crea reddito”. Tra le proposte anche quella di “iniziare a fare qualche passo avanti per quanto riguarda la riduzione della pressione fiscale, cercando di agevolare anche i giovani imprenditori e le piccole partite Iva, creare una flat tax migliore di quella che è stata proiettata qualche tempo fa. Dobbiamo cercare – ha continuato – di snellire il costo del lavoro togliendo quella marea di gabelle sindacali, cercare di puntare sull’internazionalizzazione dei nostri prodotti e di creare una strada nel formare nuovi imprenditori che possano affacciarsi a nuovi mercati”.
Per Capobianco il blocco dei licenziamenti “è stata una mossa sbagliata” e bisogna “cercare di creare strumenti di decontribuzione non soltanto per i nuovi assunti. Dovremmo anche pensare – ha continuato – a come agevolare i lavoratori già in forza, abbassando per le aziende che hanno resistito alla crisi lo sgravio contributivo per gli occupati”. Secondo il presidente di Conflavoro, il futuro passa attraverso “l’innovazione tecnologica”.