Confiscato il patrimonio dell’imprenditore Zummo

La Corte d’Appello di Palermo ha confermato il sequestro del patrimonio del costruttore Francesco Zummo.

La DIA ha eseguito il provvedimento di confisca definitiva di 11 aziende, centinaia di conti correnti, aziende agricole, appartamenti, ville e terreni situati nel Palermitano e cinque complessi residenziali nella provincia di Siena.

Una vicenda lunga anni legata all’imprenditore palermitano, considerato in passato vicino a Cosa nostra per il riciclaggio di denaro nel settore edilizio. 

Francesco Zummo è accusato di essere a disposizione di cosa nostra fin dai tempi di Riina e Provenzano “per il riciclaggio di denaro nel settore edilizio”, affermano i magistrati.

Per gli investigatori Zummo fu anche prestanome e custode dei proventi del narcotraffico, oggetto dell’indagine Pizza Connection, riconducibili ai boss Gaetano Badalamenti e ai Gambino, a Leonardo Greco e Michelangelo Aiello nonché a quelli, di altra provenienza illecita, di Fulvio Lima, nipote di Salvo”.

Con quest’ultimo atto la Corte d’Appello di Palermo stabilito che “il patrimonio accumulato fosse il risultato dell’esercizio di una vera e propria impresa mafiosa”.

Zummo, in parte assolto e in parte prescritto dalle accuse di favoreggiamento e associazione mafiosa, era stato comunque sottoposto alla misura della sorveglianza speciale per 5 anni perché ritenuto socialmente pericoloso proprio per i suoi legami con Ciancimino e con il clan mafioso della Noce.

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