Cronaca

Confisca di beni per 23mln € a un imprenditore ragusano vicino alla mafia

Nell’ambito di attività di indagine coordinate da questa Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un provvedimento di confisca in materia di misure di prevenzione patrimoniali, emesso dal locale Tribunale, nei confronti di Giombattista Puccio, originario di Vittoria, imprenditore operante nel settore dell’ortofrutta.

In particolare, le investigazioni, eseguite dal Nucleo PEF della Guardia di finanza di Catania, hanno riguardato sia il profilo soggettivo del proposto sia le disponibilità economico-finanziarie al medesimo riconducibili.

Nel dettaglio, gli approfondimenti hanno consentito di accertare:

– da un lato, la pericolosità sociale del citato Puccio

Al riguardo, il Tribunale di Catania nel decreto in questione ha richiamato le pregresse pronunce giudiziarie, talune già definitive, che hanno visto il proposto condannato per reati gravi, quali rapina, lesioni personali e tentata estorsione aggravata e continuata, nonché le numerose evidenze investigative sulla scorta delle quali il predetto Puccio è stato ritenuto storicamente vicino, in particolare, all’associazione a delinquere di tipo mafioso denominata “Stidda”: proprio in virtù dell’appoggio derivante da tale vicinanza, il medesimo è riuscito a inserirsi, in posizione dominate, nel mercato degli imballaggi dei prodotti ortofrutticoli;

– per altro verso, la sproporzione tra il profilo reddituale del nucleo familiare di Puccio e il relativo patrimonio, oltre che la riconducibilità del complesso aziendale dello stesso ad attività illecite.

Sul punto, le investigazioni hanno permesso di evidenziare l’incapienza dei redditi del proposto e della sua famiglia rispetto al patrimonio accumulato e, inoltre, accertare che

le società e imprese individuali facenti capo al predetto Puccio, operanti nel settore dell’ortofrutta e del packaging, siano state frutto della condotta illecita del proposto, che le ha gestite con metodo mafioso, incrementandone in tal modo la capacità di penetrazione e condizionamento nel mercato.

Per quanto sopra, il Tribunale di Catania, accogliendo, le prospettazioni di questo Ufficio, avanzate all’esito delle indagini svolte dalle unità specializzate del GICO del Nucleo PEF di Catania, ha disposto nei confronti del predetto Puccio:

– la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata 3 anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza;

– la confisca di:

  •  8 società e imprese individuali;
  •  1 fabbricato commerciale;
  •  2 auto e un motoveicolo;
  •  rapporti finanziari intestati o comunque riconducibili al Puccio, per un valore complessivo di oltre 23 milioni di euro. L’attività svolta dal Nucleo PEF di Catania rientra nel più ampio quadro delle azioni svolte da questo Ufficio e dalla Guardia di Finanza di Catania volta a contrastare, anche sotto il profilo patrimoniale, la criminalità economica e organizzata, al fine di evitare i tentativi, particolarmente insidiosi, di inquinamento del tessuto imprenditoriale.
Redazione

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