Confcommercio Palermo chiede interventi immediati da parte del Comune
Confcommercio Palermo chiede interventi. Confcommercio Palermo ha inviato al sindaco di Palermo Leoluca Orlando e all’assessore alle attività produttive Leopoldo Piampiano alcune proposte provenienti dalle varie categorie produttive per fronteggiare l’emergenza economica.
Confcommercio Palermo chiede interventi, inviate alcune proposte per fronteggiare l’emergenza economica
Le proposte fanno seguito alla riunione in teleconferenza di giovedì scorso, durante la quale l’assessore Piampiano ha chiesto che venissero formulati suggerimenti per l’adozione di provvedimenti in grado di aiutare la ripartenza.
“Un primo contatto utile per comprendere le oggettive difficoltà – commenta Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo -, ritrovare un dialogo con l’amministrazione, ricostruire un clima di fiducia e promuovere più che mai il senso di comunità e solidarietà, provando a immaginare un futuro possibile”.
Confcommercio Palermo dedica particolare attenzione, in un’ottica di ripartenza, al miglioramento e potenziamento del Suap, lo Sportello Unico Attività Produttive, ritenuto il primo e più importante “adempimento” che lega il mondo produttivo con l’Amministrazione ma che spesso – nel recente passato – si è rivelato inadeguato.
Patrizia Di Dio, “Non possiamo più permetterci un sistema burocratico lento e farraginoso”
“Non possiamo più permetterci un sistema burocratico lento e farraginoso”, dice la Di Dio, chiedendo che vengano smaltite le pratiche arretrate e rispettati i tempi di risposta previsti dalla legge. All’Amministrazione viene anche chiesto un potenziamento dei sistemi di digitalizzazione dei procedimenti e l’istituzione di un tavolo tecnico permanente che possa valutare in tempo reale le proposte di migliorie per le procedure e i regolamenti di settore.
Confcommercio Palermo ha poi proposto – per evitare che le aziende possano crollare per l’immediata mancanza di liquidità – una sospensione dei termini per il pagamento dei tributi locali e in particolare una decurtazione della Tari che tenga conto dell’obbligo di chiusura delle attività per tutti quelli – la quasi totalità – che hanno dovuto aderire alle misure restrittive imposte dal Governo nazionale; una riduzione di Imu e Tari a favore degli albergatori; la sospensione dell’invio degli avvisi di accertamento degli atti di riscossione e degli avvisi bonari relativi ai tributi locali fino ai tre mesi successivi alla conclusione del periodo di emergenza; analoga dilazione dovrebbe essere concessa per le rate dei piani di dilazione già concordati.