Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, sollecita il Governo affinché misure a sostegno delle imprese siano applicabili anche per le zone arancioni.
In effetti, anche se considerate meno a rischio, le condizioni del nuovo Dpcm hanno creato una sorta di lockdown degli acqusti che ha creato disagi alle aziende invitando le persone a limitare al minimo gli spostamenti, con inevitabili gravi conseguenze per la tenuta delle attività commerciali.
Servono secondo Di Dio misure come contributi a fondo perduto sulla base della differenza dei fatturati, la sospensione dei versamenti dei contributi e delle tasse, la cancellazione della seconda rata dell’Imu e il credito d’imposta sul canone di locazione.
“Non è possibile che nel decreto ristori bis non sia prevista alcuna misura straordinaria nei confronti di tutti quegli esercizi del commercio al dettaglio per i quali la chiusura obbligatoria non è stata prevista dall’ultimo Dpcm del Presidente del Consiglio” ha affermato Di Dio.
“Massimo rispetto per le decisioni inerenti l’emergenza sanitaria – continua Di Dio – ma non possiamo ignorare i contraccolpi a cui stanno andando incontro le imprese che già hanno subito un calo di fatturato che ha già raggiunto punte del 75%. Il settore è tra l’altro ancora in gravissime difficoltà per le conseguenze del primo lockdown dove alle promesse del Governo non sempre hanno fatto seguito fatti concreti”.
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