Confagricoltura Donna Sicilia, organizzazione nata nel 2014 con lo scopo principale di sostenere la diretta partecipazione delle imprenditrici agricole all’attività sindacale, economica e sociale del settore primario, forte dei valori espressi dagli indicatori statistici che registrano la presenza di donne alla guida di imprese con un trend positivo.
Infatti, in Sicilia, secondo gli ultimi dati rilevati da UnionCamere, su un totale di oltre 25 mila aziende condotte al femminile, il settore agricolo si posiziona, con il 29%, al terzo posto della speciale classifica, subito dopo i servizi e le attività socio-sanitarie.
Nel corso dell’ultima Assemblea programmatica, tenutasi a Palermo presso la sede della Confagricoltura regionale, è stato discusso il problema delle mutazioni climatiche, questo perché, se negli anni passati si registravano sporadici “ eventi eccezionali ” oggi i danni provocati dalle calamità naturali, per la loro frequenza, non possono più essere definiti tali.
A tal proposito la presidente Maria Pia Piricò, ha auspicato l’emanazione di interventi regionali per rendere meno costose le polizze assicurative, in questo modo, a parere del presidente, si creerebbero le condizioni per avvicinare le aziende agricole a questo strumento assicurativo, consentendo, nel caso di calamità declarate, di ottenere risorse finanziarie in tempi certi per assicurare così l’immediata ripresa produttiva dell’attività danneggiata.
Guardando agli iscritti a Confagricoltura Donna Sicilia è possibile tratteggiare un quadro generale del mondo dell’agricoltura che vede in cima il biologico o quantomeno le aziende agricole in conversione al metodo biologico.
Accanto a questo abbiamo la quasi scomparsa della tradizionale monocoltura che sta cedendo il passo ad attività con più indirizzi produttivi. Infine si registra la propensione delle aziende agricole verso tutte le forme di certificazione di qualità dei prodotti agricoli. In particolare l’assemblea di Confagricoltura Donna Sicilia, ha espresso molto interesse nei confronti del marchio regionale “Qualità Sicura Sicilia” auspicando l’immediata emanazione dei disciplinari di produzione da parte dell’assessorato all’agricoltura.
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