Quattro ville a Carini, un appartamento a Palermo e conti correnti. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro a Nicolò Ferrara, palermitano classe 1953.
L’ attività investigativa ha cristallizzato come Ferrara e la sua famiglia, benché formalmente privi di qualsivoglia capacità economica e reddituale, fossero proprietari di numerosi beni immobili e mobili registrati derivanti dal reinvestimento delle somme illecitamente accumulate nel corso della carriera criminale.
Il quadro indiziario ricostruito dalle indagini patrimoniali svolte dai militari dell’Arma sotto l’egida della Procura di Palermo, è stato condiviso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione – che ha disposto il sequestro dei seguenti beni:
Le indagini patrimoniali sono state avviate nel maggio del 2009 quando Ferrara, esponente del mandamento mafioso di San Lorenzo, è stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Eos” in quanto interfaccia di Cosa Nostra nel quartiere dello Zen dove gestiva le estorsioni, i traffici di stupefacenti e l’occupazione abusiva degli immobili. Per questi delitti è stato condannato ad 8 anni di reclusione.
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