Il pareggio rocambolesco con lo Spezia ha chiarito che è giunto il tempo di dimenticare i proclami e i sogni del precampionato e rimboccarsi le maniche, per evitare una nuova retrocessione che potrebbe significare l’addio del Catania al calcio che conta.
Passano le partite ma i rosso azzurri sono sempre lì in fondo, incapaci di un colpo d’ala che li riporti fuori dalle secche.
Anche l’incontro di ieri ha seguito un copione ormai vecchio: il Catania che cerca di far gioco con impegno e un po’ di confusione, il gol che sblocca all’inizio della ripresa e sembra foriero dei tre punti e l’incapacità di piazzare il colpo del ko, cogliendo il raddoppio che potrebbe chiudere la partita.
Poi appena l’avversario accenna ad una reazione arriva la disattenzione o la leggerezza che provoca la frittata.
E stavolta la responsabilità è di uno dei nuovi acquisti, presi per conferire esperienza e solidità alla squadra, quel Gillet che su calcio d’angolo è uscito fuori tempo, non arrivando con le mani dove Datkovic è arrivato con la testa per mettere in rete.
Anche in questa circostanza il pareggio subito ha ulteriormente narcotizzato gli uomini di Marcolin, timorosi per la piega presa dall’incontro e incapaci di reagire,, fino a sprofondare nel baratro della sconfitta quando, a due minuti dal 90′ Migliore ha finalizzato una bella iniziativa di Datkovic, battendo l’incolpevole (stavolta) Gillet.
Ma il copione già scritto è stato rispettato un’altra volta: senza aver niente da perdere Calajò e compagni si sono riversati nell’area avversaria ed è stato lo stesso attaccante siciliano ad acciuffare il pareggio, quando l’arbitro aveva già il fischietto in bocca per mandare tutti a casa.
Adesso non c’è il tempo di rifiatare perché domani pomeriggio alle 18.30 bussa alla porta il recupero della partita di Modena rinviata per neve: Marcolin dovrà fare a meno di Calajò squalificato e potrà contare sul solo Maniero, che comunque il suo fieno lo porta sempre in cascina. Fondamentale sarà l’atteggiamento mentale: il Catania aggredisce poco, lascia giocare con il classico atteggiamento di una “grande” del campionato. Marcolin, prima ancora che sul piano tattico deve lavorare sulla psiche dei suoi giocatori, infondendo quell’animo guerriero che fin qui si è visto solo nei minuti di recupero, con l’acqua alla gola.
E se non è capace di farlo va sostituito immediatamente, per evitare il precipizio.
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