Comunicazione, Giordani (Spencer&Lewis) “Serve più alfabetizzazione”

ROMA (ITALPRESS) – “Per comprendere un determinato settore bisogna saper informare. Siamo nella fase di alfabetizzazione, che viene ancora prima della fase dell’informazione: servirebbe più questo, perchè manca proprio alfabetizzazione nelle persone”. Lo ha detto il presidente e fondatore di Spencer & Lewis, Giorgio Giordani, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress €conomy.“La grande differenza tra oggi e qualche anno fa è sull’importanza di una notizia, di un’informazione che ti arriva. Non sempre lo spettatore è colui che padroneggia l’importanza della notizia, perchè i media lo fanno prima di tutti”, ha aggiunto Giordani.Spencer & Lewis lavora su quella parte della comunicazione in cui si governano i contenuti, dall’ufficio stampa alle relazioni con i media, dalla gestione dei social network alla creatività: “Lavoriamo principalmente in Italia, siamo un’azienda di origini italiane, da poco abbiamo aperto una sede a Londra e stiamo portando il made in Italy all’estero, soprattutto il mondo del food – ha ricordato Giordani -. La nostra è comunicazione a tutto tondo, perchè un conto è comunicare e un conto informare”.

Ed è sempre più difficile farlo in una società che si affaccia su frontiere ancora inesplorate come il metaverso: “Dieci-quindici anni fa c’era il flash mob come termine in voga, c’era hype su quella parola. Ora il tema è il metaverso. E’ di fatto uno spazio senza poter essere uno spazio, in cui poter costruire contenuti ed elementi di intrattenimento in cui far spendere del tempo di qualità ai fruitori – ha ricordato Giordani nel definire il metaverso -. Ma quello che oggi vediamo non è probabilmente quello che sarà realmente. Oggi si sta testando il mercato da ogni punto di vista, ma manca sempre l’attore principale che sono le aziende. Abbiamo partecipato al festival del metaverso qualche mese fa, c’erano tutti gli attori coinvolti ma mancavano proprio le aziende”.Il digitale trasforma i mezzi di comunicazione ed emerge come i contenuti si rivolgono sempre di più a dei fruitori con poco tempo da investire: “Le persone hanno sempre meno tempo, leggono il titolo e non vanno oltre.

E’ anche su questo che si costruisce la fake news, che c’è sempre stata. Nelle campagne elettorali viene usata per generare consenso in modo volontario”, ha spiegato il presidente di Spencer & Lewis, che si è poi soffermato su due temi fondamentali nel mondo della comunicazione del presente e del futuro, la tecnologia e l’innovazione: “Nel 2019 si facevano molti incontri “de visu” e oggi se non hai dotazioni tecnologiche per comunicare con il tuo interlocutore sei fuori, sarebbe successo in dieci anni e invece è successo solo in uno – ha sottolineato -. L’essere umano è la grande leva su cui tutto il mondo della comunicazione si muove, il famoso capitale umano. L’innovazione non avviene perchè i media ti stanno dicendo di innovare, perchè aprire un e-commerce non è innovazione, servono capitali e stanno arrivando tramite il PNRR. Credo che l’Italia si stia muovendo in una direzione non sbagliata in tal senso”.E sugli aspetti legati alla sostenibilità e all’inclusività ha spiegato: “Il mondo della comunicazione è uno dei più evoluti. A prescindere dalle etichette che ci impone la società, davanti a noi ci sono semplicemente uomini. Le diversità di ciascuno sono un grande valore”.


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