Furti d’acqua – Le condanne
Palermo – DOPO LE DENUNCE, LE CONDANNE. Sono state “pubblicate” le prime tre sentenze di condanna a carico di altrettanti soggetti, colpevoli di furto d’acqua perpetrato con allacci abusivi alla rete idrica dell’Amap. Rapidissimo è stato l’esito dei singoli procedimenti, trattandosi di reati commessi nel 2012 ed il cui iter si è recentemente concluso con la condanna a 4 mesi di reclusione. In uno dei tre casi, emblematiche appaiono le considerazioni del GIP, come richiamato in sentenza, sull’imputazione del reato di furto “perché, al fine di trarne profitto e con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, prelevava abusivamente dell’acqua dalla rete idrica pubblica erogata dall’AMAP S.p.A. senza che questa fosse contabilizzata, mediante l’utilizzo di un tubo allacciato alla predetta rete”. Questo, come i tanti altri casi di furto d’acqua finora scoperti e denunciati, per i quali si attende ancora il giudizio, è il risultato di una capillare e incalzante azione di controllo e monitoraggio delle Utenze e della rete idrica cittadina da parte della Task Force, costituita da oltre un anno, composta da Funzionari della Polizia Municipale di Palermo e Tecnici dell’Amap. Proprio recentemente sono stati scoperti e denunciati: altri 4 casi di allacci abusivi, messi in opera da altrettanti soggetti, occupanti abusivi della Scuola Materna Rallo; 5 casi in via Sadat, sempre da parte di occupanti abusivi di un immobile; 5 in via Messina Marine e una dozzina in via Francesco Orestano. Tutto ciò, sempre grazie al supporto della Polizia Municipale, la cui azione repressiva fa anche da deterrente al proliferare di eventuali altri allacci abusivi. Per cui, chi è in difetto e usufruisce illegalmente del servizio idrico, è bene che desista dal continuare a farlo, dato che la Task Force è sempre a caccia di illeciti ed è sempre in agguato.