“Dopo di noi”. Bene confiscato comunità portatori di handicap
Palermo – La Giunta comunale ha approvato, su proposta dell’Assessore alle Politiche sociali Agnese Ciulla, una delibera con cui destina un immobile confiscato alla mafia alla realizzazione di una comunità definita “Dopo di noi”. L’immobile, una villa di due piani con giardino, ospiterà cittadini con disabilità medie e medio gravi ma dotati di una minima autosufficienza che non abbiano o non abbiano più una famiglia. Il progetto sarà presentato alla Regione siciliana per l’inserimento di quelli ammessi ad un contributo di 350 mila euro per interventi di manutenzione ed infrastrutturazione e si aggiunge ad altri due, già deliberati nelle scorse settimane, per la realizzazione di una comunità protetta per donne vittime di violenza e di una comunità per donne con bambini. “Questo nuovo progetto – spiega la Ciulla – è certamente innovativo ed assolutamente nuovo nel contesto palermitano. Questa comunità diverrà infatti strumento e luogo di autonomia per i cittadini portatori di handicap, rispondendo così ad una delle principali preoccupazioni espresse dalle famiglie di questi cittadini. Sia le famiglie dei cittadini con disabilità che le associazioni che le assistono – spiega l’Assessore – manifestano spesso la preoccupazione del “dopo di noi”, quali possibilità di vita autonomia ed allo stesso tempo assistenza saranno possibili dopo la scomparsa appunto dei familiari. Con questo progetto del tutto innovativo nel nostro contesto, l’Amministrazione vuole dare una risposta a questa esigenza.” “Un intervento di questo tipo – afferma il Sindaco – aggiunge un ulteriore tassello per la costruzione di una comunità fondata su valori forti, sulla solidarietà e sulla condivisione. Non solo diamo attuazione all’uso sociale di un bene confiscato alla mafia, ma lo facciamo dando uno strumento di vita sociale, normalità e serenità a tante famiglie che spesso hanno vissuto una inaccettabile condizione di “non ascolto” da parte delle Istituzioni.” “La funzione di questa struttura – si legge nella delibera – sarà quella di favorire l’inserimento sociale attraverso la crescita delle autonomie personali, con spazi sia per disabili soli che per famiglie composte da disabili.