PALERMO – La Giunta Comunale ha deliberato la presa d’atto del protocollo di Intesa, sottoscritto dall’Assessore ai diritti di cittadinanza Agnese Ciulla, in rappresentanza dell’Amministrazione, e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per l’elaborazione di una strategia di integrazione dei bambini Rom, Sinti e camminanti. Il provvedimento, promosso dall’Assessorato alle Attività Sociali, rientra fra quelli adottati dal Comune per la salvaguardia e la valorizzazione, nel rispetto di ogni diversità, delle caratteristiche di genere, culturali ed etniche presenti in città e più in particolare mira a garantire ai Rom, come ad ogni altro cittadino europeo, un accesso non discriminatorio all’istruzione, all’occupazione, alla formazione professionale, all’assistenza sanitaria, alla protezione sociale e all’alloggio.
Il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, nei mesi precedenti, con appositi incontri con le città riservatarie dei fondi ministeriali ex L.285/87 dedicati all’infanzia e all’adolescenza, aveva richiesto le adesioni per la realizzazione di un progetto sperimentale in tale ambito, garantendo alle città aderenti il necessario supporto tecnico. La città di Palermo ha immediatamente manifestato la propria adesione e ha elaborato uno specifico progetto che assegna la priorità, nella definizione dei Piani di Intervento, all’inclusione e l’integrazione di questi bambini. Nello specifico, l’azione primaria che il progetto persegue è la concreta attività di inclusione di bambini e ragazzi RSC, promuovendone la parità di trattamento e l’inserimento economico e sociale nella collettività palermitana, un miglioramento duraturo e sostenibile delle loro condizioni di vita, l’effettiva e permanente responsabilizzazione e partecipazione allo sviluppo sociale e l’esercizio e il pieno godimento dei diritti di cittadinanza garantiti dalla Costituzione Italiana e dalle Convenzioni Internazionali.
Tutti obiettivi, questi, previsti dalla “Strategia nazionale di inclusione dei Rom, sinti e camminanti 2012 – 2020” che prevede 4 “assi” di intervento. “Istruzione” e in particolare il contrasto della dispersione scolastica, il supporto ai percorsi di inclusione attraverso l’assolvimento del diritto dovere all’istruzione, la formazione di insegnanti e dirigenti scolastici sulle tematiche concernenti la scolarizzazione di alunni stranieri, nello specifico appunto RSC e la garanzia a pari opportunità di accesso al servizio scolastico di ogni ordine e grado. “Lavoro”, con la promozione della formazione professionale e l’accesso al mondo lavorativo di uomini e donne RSC. “Salute”, con il costante monitoraggio delle condizioni di vita dei bambini e adolescenti residenti nei campi.
E “Abitazione”, con l’accesso ad un ampio ventaglio di soluzioni abitative per RSC, in un’ottica di superamento definitivo delle logiche emergenziali e di grandi insediamenti monoetnici e nel rispetto delle opportunità locali, dell’unità familiare e di una strategia fondata sull’equa dislocazione. Il progetto avrà la durata di 12 mesi e sarà articolato in 5 fasi: – definizione operativa e contatti preliminari, formazione del Comitato tecnico scientifico con compiti di programmazione, indirizzo, supporto per gli operatori, monitoraggio e valutazione finale, costituzione e convocazione della Cabina di regia nazionale, composta dai rappresentanti delle città aderenti, il comitato tecnico scientifico, i rappresentanti, almeno uno per città, delle associazioni RSC maggiormente attive sul territorio; – avvio dei tavoli progettuali a livello locale, sensibilizzazione delle comunità RSC, definizione degli strumenti di monitoraggio e valutazione degli interventi; – avvio attività progettuali a livello locale sulle linee di azioni individuate come prioritarie; – valutazione delle attività e dei risultati; – disseminazione degli esiti. Per la copertura dei costi di tutte le attività legate al progetto, il Comune potrà contare sul contributo di 48.500,00 euro a carico del Ministero.
Infine, quale strumento cooperativo che faciliti la circolazione delle informazioni e i processi di lavoro comune, sarà creato uno spazio web dedicato. “Palermo si conferma ancora una volta città dell’accoglienza, del dialogo e dell’interculturalità – afferma il Sindaco Leoluca Orlando – con un progetto che mira alla partecipazione e al riconoscimento dei diritti, primo fra tutti il diritto all’identità culturale, perché è nel riconoscimento delle differenze e nella loro valorizzazione che risiede la ricchezza culturale della nostra comunità.”
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