Con la bocciatura del Piano triennale delle opere pubbliche, le dimissioni di due componenti del CdA della Rap di Palermo (l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti nel capoluogo) e la decadenza del presidente dell’azienda Giuseppe Norata inizia una fase di instabilità al Comune di Palermo.
Da una parte ci sono i renziani che chiedono il “modello Draghi” per Palermo, dall’altra gli assessori che rifiutano una maggioranza con la Lega.
“Chi propone l’alleanza con la Lega sconfessa la storia della città, il suo percorso consolidato negli ultimi anni – affermano il vicesindaco Fabio Giambrone e gli agli assessori Giusto Catania, Vincenzo Di Dio, Giovanna Marano, Sergio Marino, Giuseppe Mattina, Paolo Petralia Camassa, Maria Prestigiacomo, Mario Zito. – Le legalità dei diritti, confermata dalla Carta di Palermo, è il progetto valoriale della nostra esperienza politica e istituzionale. I diritti delle persone, soprattutto in tempo di pandemia, hanno bisogno di maggiore cura e attenzione e, pertanto, reputiamo irricevibile qualsiasi ipotesi di governo cittadino con Salvini.
Dal 2012 abbiamo contraddistinto il nostro impegno per una città interculturale, Palermo si è conquistata così un ruolo di prestigio internazionale per essere città dell’accoglienza.
Ed è riconosciuto da tutti che questa nuova immagine e rinnovato ruolo internazionale di Palermo abbia contribuito a rendere migliore la città che ha vissuto un grande cambio culturale divenendo, sempre di più, anche una città di grande attrattività internazionale e turistica.
La bandiera della città sventola sul ponte di Mediterranea e su tutte le navi che hanno salvato vite umana nel mar Mediterraneo e, per queste ragioni, la Lega al governo di Palermo è una proposta che ha il sapore della provocazione”.
Intanto, l’assemblea dei soci della Rap sarà chiamata nei prossimi giorni ad accettare le dimissioni di Alessandra Maniscalco Basile e Maurizio Miliziano o respingerle, se a Palazzo delle Aquile si ricomporrà la frattura e se Orlando dovesse decidere di mantenere in sella gli attuali vertici dell’azienda per evitare vuoti che potrebbero creare un’ulteriore emergenza rifiuti. Ma Norata sembra intenzionato comunque a lasciare e si prospetta un’altra emergenza rifiuti a Palermo.
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