Sabato scorso è partita ufficialmente ad Enna la campagna elettorale del candidato sindaco Vladimiro Crisafulli.
A suo fianco tre liste: Enna democratica, Torre e Sicilia democratica, che include anche i candidati del Ncd di Angelino Alfano, riproponendo la coalizione che governa a Roma con Renzi.
Solo che il Partito Democratico nazionale che aveva chiesto a Crisafulli di fare un passo indietro dopo la schiacciante vittoria alle Primarie, ha imposto l’ennesima scelta ipocrita: non potendo cancellare Crisafulli, che ha voti e consenso, ha cancellato il simbolo del PD, sostituendolo con quello di Enna democratica. Così, secondo gli strateghi del Nazareno, la faccia è salva: potranno dire che il partito non ha appoggiato la candidatura di Crisafulli anche se tutti i candidati di Enna democratica appartengono al partito.
Ne viene fuori il paradosso di un candidato sindaco che vince le primarie del PD, ma non ha l’appoggio del PD, pur rimanendo coordinatore provinciale del medesimo PD che cambia nome per procurargli i voti senza sostenerlo: roba da far impallidire il povero Pirandello di “Uno, nessuno e centomila”.
Se questi sono i rottamatori, ridateci la vecchia politica (di cui Crisafulli è un perfetto rappresentante) dove almeno si sapeva chi stava da una parte e chi dall’altra.
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