La Regione con una nota fa chiarezza sulle polemiche sollevate ieri in merito alla norma approvata nella finanziaria che delibera l’aumento del compenso destinato al portavoce del Presidente della Regione portandolo da 60mila euro a 160mila euro.
La norma che riguarda la figura del portavoce del presidente della Regione, approvata nei giorni scorsi, ne individua lo status giuridico determinando il superamento della esistente, stabilita con precedente legge regionale che lo equiparava, unica tra le Regioni italiane, a quello del segretario particolare del presidente e degli assessori.
È evidente a tutti come le due figure professionali siano distinte, per compiti e responsabilità.Il nuovo inquadramento giuridico che, è bene sottolinearlo, allinea così il ruolo del portavoce alla normativa della maggior parte delle Regioni italiane, non comporta automaticamente il trattamento economico massimo previsto dalla norma.
La retribuzione, infatti, sarà stabilita con deliberazione della Giunta regionale (e quindi ridotta, come già avvenuto per molte altre posizioni apicali). E ancora una volta sarà in linea con quanto previsto dagli Enti di pari livello. Quindi, molto lontano dalla dimensione ipotizzata, in molti casi strumentalmente e in malafede.
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