Commissario dello Stato boccia 33 articoli su 48 della Finanziaria

Il Commissario dello Stato per la Regione Siciliana ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale 33 dei 48
articoli della legge di stabilità approvata dall’Assemblea regionale nei giorni scorsi, comprese le norme sulle coppie di fatto.
Non hanno costituito oggetto di impugnativa le disposizioni relative alla proroga per i lavoratori precari, ai trasferimenti a Comuni e Province, e per il settore del trasporto pubblico. Il testo integrale del ricorso alla Corte Costituzionale è stato pubblicato sul sito www.comstasicilia.it.
Il commissario dello Stato, Carmelo Aronica,ha stabilito che la Sicilia non può spendere un solo euro, perché i fondi che devono garantire i 15 miliardi di residui attivi, crediti difficilmente esigibili, accumulati negli ultimi quindici anni dai precedenti governi.E così la Regione si ritrova col 70% della manovra finanziaria ‘bocciata’. Il il prefetto Carmelo Aronica ha cassato ben 33 articoli dei 50 che compongono la legge di stabilità. Nel gironi dell’Inferno tornano teatri, consorzi, associazioni sportive ed enti, rimasti senza fondi per programmare quest’anno le attività e pagare gli stipendi a migliaia di persone.Saltano le norme relative alle coppie di fatto ma anche il salario minimo con assegni mensili da 400 euro ai poveri, abitazioni nei centri storici per i meno abbienti e i fondi per le giovani coppie. Salta anche per mancanza di copertura finanziaria la cosiddetta la norma ‘salva-petrolieri’, la norma che riduceva dal 23 al 13% le royalties per le estrazioni. Il presidente della regione commenta a cado i tagli e si esprime dicendo che questi tagli sono una “crudeltà sociale”. Crocetta è pronto allo scontro davanti alla Corte costituzionale e alla Corte di giustizia europea sulle coppie di fatto. Anche l’assessore Bianchi all’economia parecchio deluso e dichiara: “E’ inaccettabile, una cosa senza precedenti”‘.
Sono stati bloccati un totale di 900 milioni di euro che sarebbero serviti a prorogare i contratti di 24 mila precari dei Comuni. Insomma, a conti fatti la Regione deve rinunciare a un miliardo e 400 milioni di euro tra tagli e spesa congelata.