Commercianti abusivi di frutta e verdura, tre sequestri a Villagrazia di Carini

Commercianti abusivi di frutta e verdura. Nell’ambito del controllo economico del territorio i militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Carini congiuntamente alla locale Compagnia dei Carabinieri ed al personale della Polizia Municipale hanno effettuato numerosi controlli, ai fini amministrativi, nei confronti di commercianti ambulanti operanti sulla Strada Statale 113, nella frazione di Villagrazia di Carini.

Commercianti abusivi di frutta e verdura, i tre soggetti non disponevano delle autorizzazioni necessarie e non risultavano completamente al fisco

Tra le attività controllate, è stata accertata la presenza di tre soggetti risultati esercitare il commercio al dettaglio di prodotti ortofrutticoli in maniera totalmente abusiva, senza titoli autorizzativi rilasciati dal competente Sportello Unico Attività Produttive e sconosciuti al fisco (evasori totali), i quali occupavano parte della carreggiata utilizzando suppellettili e 3 autocarri per l’esposizione della merce posta in vendita al pubblico. 

Si è quindi proceduto al sequestro dell’ingente quantitativo di prodotti ortofrutticoli posti alla vendita, pari a circa 4.000 kg di frutta e verdura di vario tipo e genere che, trattandosi di merce deperibile, previ contatti con la “A.S.P.” competente, è stata devoluta in beneficienza ad istituti caritatevoli operanti sul territorio, nonché al sequestro amministrativo dei tre automezzi utilizzati per l’esposizione della merce.

Commercianti abusivi di frutta e verdura

I tre trasgressori sono stati segnalati all’autorità preposta (sindaco) per l’irrogazione della sanzione amministrativa prevista, per singola violazione, da un minimo di € 154,93fino a un massimo di €. 1.549,37

Nel prosieguo delle operazioni di servizio, le Fiamme Giallehanno inoltre individuato due dipendenti che lavoravano in “nero” presso uno dei tre soggetti controllati, nei cui confronti si procederà alla contestazione delle relative sanzioni amministrative per importi che vanno, per ciascun lavoratore “in nero”, da un minimo di €. 3.600 a un massimo di €. 21.600.