Commemorazione Ninni Cassarà e Roberto Antiochia. Oggi, in occasione del 34° Anniversario dell’uccisione del Vice Questore della Polizia di Stato Antonino Cassarà e dell’Agente Roberto Antiochia, proditoriamente assassinati per mano mafiosa, la Questura di Palermo ricorda il loro sacrificio con diverse iniziative.
Alle ore 9.00, in collaborazione con il Comune di Palermo, in piazza Giovanni Paolo II, verrà scoperta una stele marmorea dedicata alla loro memoria, rivolta verso il luogo dell’eccidio, avvenuto nel poco distante viale Croce Rossa. Alla scopertura seguirà la deposizione di una corona di alloro a nome del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli.
Al termine della cerimonia verrà celebrata una Messa in suffragio delle vittime, presso la Cappella di Maria Santissima della Soledad, in Salita Antonio Manganelli, adiacente la Questura.
“Oggi vogliamo rivolgere un pensiero commosso alla memoria di Gaetano Costa, Ninni Cassarà e Roberto Antiochia, fedeli e valorosi servitori dello Stato, uccisi solo perché facevano, bene, il proprio lavoro. E’ doveroso, infatti, onorare la memoria di uomini che con coraggio, anche a costo della vita, hanno saputo tracciare un percorso di legalità e di impegno quotidiano contro ogni forma di criminalità”.
Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci occasione anche del 39mo anniversario dell’uccisione del procuratore della Repubblica di Palermo, Gaetano Costa.
Nato a Palermo il 7 maggio 1947, Antonino Cassarà prestò servizio presso la Questura di Reggio Calabria e poi di Trapani. Fu poi Vice Questore aggiunto in forza presso la Questura di Palermo, dove rivestì l’incarico di Vice Dirigente della Squadra Mobile, dal 3 maggio 1980 al 6 agosto 1985, giorno in cui rimase vittima di un vile attentato mafioso.
Il Dott. Cassarà, a Palermo, svolse delicate indagini sulle cosche mafiose, prendendo parte a numerose operazioni di Polizia Giudiziaria ed assicurando alla giustizia alcuni tra i più pericolosi esponenti di Cosa Nostra. Fu uno stretto collaboratore del giudice Giovanni Falcone e del cosiddetto “pool antimafia” della Procura di Palermo. Le sue indagini contribuirono infatti all’istruzione del primo “maxiprocesso” alle cosche mafiose.
Per l’estremo sacrificio della propria vita, stroncata da un proditorio agguato criminale, il Dott. Cassarà, il 26 settembre 1986, è stato insignito della “medaglia d’oro al valor civile alla memoria”.
Roberto Antiochia, nato a Terni il 7 giugno 1962, prestò servizio presso le Questure di Milano, Torino e Roma. Nel giugno 1983 fu assegnato presso la Squadra Mobile di Palermo, dove lavorò a fianco del Commissario Beppe Montana in delicate indagini sull’associazione mafiosa Cosa Nostra. Nel 1985 fu trasferito alla Criminalpol di Roma. Dopo aver appreso dell’omicidio del dott. Montana, sebbene in congedo per il periodo di ferie estive ad Ostia, chiese di tornare a Palermo per portare il suo personale aiuto agli ex-colleghi della Mobile di Palermo e lavorare a fianco di Ninni Cassarà.
Il 6 agosto 1985, mentre accompagna in auto il Dott.Cassarà presso la sua abitazione in via Croce Rossa a Palermo, un gruppo di nove uomini armati di kalashnikov appostati nei piani del palazzo di fronte a quello dove viveva il Vice Questore, cominciarono a sparare sull’Alfetta di scorta, colpendo mortalmente i due poliziotti.
Lo Stato ha onorato il suo estremo sacrificio conferendogli, il 26 settembre 1986, la “medaglia d’oro al valore civile alla memoria”.
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