PALERMO (ITALPRESS) – Vanno per le vie legali i residenti delle zone balneari di Palermo, dopo l’annuncio da parte del Comune del nuovo regolamento comunale sulla movida che prevede la possibilità per i locali di Romagnolo, Sferracavallo, Addaura e Mondello di consentire la musica nei propri spazi fino alle 3:30 di notte. Per questa ragione, grazie all’Associazione CID, che si occupa di diritti dei consumatori, insieme al Comitato “Valorizziamo l’Addaura”, un gruppo di residenti ha deciso di rivolgersi allo studio legale Palmigiano e Associati che da oltre vent’anni si occupa di tutela dei cittadini.
Questa mattina è stata inviata una lettera al Sindaco di Palermo, al presidente del Consiglio Comunale, alla Sesta commissione del Consiglio Comunale, alla Prefettura ed alla Questura di Palermo per chiedere “di modificare la bozza che regolamenta la movida della città, mantenendo gli stessi divieti previsti dal precedente Regolamento, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale numero 435 del 5 novembre 2015, che prevede un limite fissato all’1 di notte per i mesi estivi (1 giugno/30 settembre) e di esibire la bozza di regolamento attualmente in discussione”.
“La situazione è veramente inaccettabile – dichiara Alessandro Palmigiano, che insieme al collega Marco Cassata, segue la vicenda – se il Comune non ascolterà le ragioni dei cittadini, le Associazioni sono pronte a presentare ricorso al Tar”.
“La possibilità di estendere l’orario di apertura fino alle 3:30, l’irrisorio limite dei 100 metri di distanza, la totale assenza di ulteriori presidi e misure volte a minimizzare l’impatto della diffusione acustica, la forma a conca dell’Addaura che amplifica i rumori quasi si trattasse di un teatro, non garantirebbe il necessario equilibrio tra gli interessi contrapposti, con un conseguente – gravissimo e inaccettabile – danno per la popolazione residente”, dichiarato il professor Pietro Massimo Busetta, presidente del Comitato “Valorizziamo l’Addaura”. “Una realtà che andrebbe valorizzata per le sue Grotte – continua Busetta – e che invece rischia di essere degradata con un utilizzo improprio! Le strutture per fare discoteca sono realizzate con questa destinazione, mentre i lidi – conclude Busetta – hanno altri scopi e non possono cambiare destinazione”.
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