Ragusa – Ha confessato il tunisino che a Comiso (Ragusa) ha ucciso la figlia dopo una lite per questioni economiche. Rafih Ayed, 60 anni, davanti al sostituto procuratore Gaetano Scollo ha ammesso di aver sparato e offerto la sua versione dei fatti. E’ stato poi accompagnato nel centro dove deve sottoporsi quotidianamente a emodialisi perche’ affetto da insufficienza renale. L’uomo ha ribadito che non si sarebbe pentito se a morire fosse stato il genero, ma ha espresso il suo rimorso per avere colpito la figlia. Ayed ha sostenuto di ricordava molti dettagli a causa del forte coinvolgimento emotivo. Il tunisino aveva piu’ volte minacciato il genero, suo connazionale, ma non aveva mai usato l’arma che nascondeva nella cavita’ di un muretto La vittima era al lavoro, mentre il padre assieme al genero era andato a fare la spesa. In un negozio di articoli per l’agricoltra, il genero ha ricordato ad Ayed che doveva saldare un debito ma era stato rimbrottato duramente e aveva reagito colpendo con un pugno il suocero. Giunti a casa, la lite e’ proseguita e la moglie di Ayed ha cercato di mettere pace facendo allontanare il genero. La figlia, al suo rientro, ha appreso dell’episodio e raggiunto i genitori nella serra poco distante: il padre impugnava la pistola e per dimostrare di essere pronto a tutto ha sparato per due volte in aria. La ha reagito schiaffeggiandolo e ne e’ nata una colluttazione, finita con il colpo di pisola mortale.
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