ROMA (ITALPRESS) – “La democrazia si basa sulla sintesi degli interessi. Il compito nostro è rappresentare in maniera corretta questi interessi e portarli all’attenzione del decisore. Purtroppo in Italia l’attività del lobbista non è regolamentata, mentre negli altri Paesi ci sono degli Albi, ed è tutto molto trasparente. Ci sono state 70 proposte di legge presentate in Parlamento negli ultimi 30 anni, ma mai ne è stata approvata una. Speriamo che questo governo che gode di una maggioranza solida possa arrivare ad una regolamentazione, per dare la giusta perimetrazione al nostro lavoro”. Lo ha detto Gianluca Comin, presidente e fondatore dell’agenzia di comunicazione Comin&Partners, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
Parlando della propria attività imprenditoriale Comin spiega che “il rapporto con i media è fondamentale, ma c’è poi tutto un altro mondo, quello dei social, che è una realtà anarchica, e noi dobbiamo essere attrezzati a capire quello che succede nella rete. La comunicazione integrata – prosegue – è invece la capacità di utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione, in cui il protagonista non è l’azienda che comunica ma il destinatario”.
“E’ una comunicazione efficace perchè si entra a contatto con consumatori e stakeholder dalla mattina alla sera. Poi c’è il personal branding, che è la reputazione, ovvero come gli altri ti raccontano – sottolinea Comin -. Qui occorrono giusti messaggi, andare nei convegni giusti, usare i social in maniera appropriata, che porta a rafforzare la propria personalità. E a noi si affidano manager ma anche politici”.
Comin&Partners oggi conta 65 dipendenti e decine di collaboratori. “La scelta che abbiamo fatto – afferma il presidente – è di assumere solo ragazzi tra i 27 e i 30 anni: siamo una sorta di scuola di formazione. Lo smart working lo adottiamo, ma quello che si impara stando insieme è più efficace”. Alla domanda su come una società di comunicazione riesca a trovare prima degli altri i sintomi di una crisi di un’azienda cliente, Comin risponde che “le crisi le intercettiamo con analisi e monitoraggi: i sintomi possono emergere da dichiarazioni, da un tweet. Sottovalutare questi aspetti porta spesso a non recuperare la crisi”.
“Poi è importante immedesimarsi negli altri, e capire che i problemi concreti della gente vengono prima di tutto; sbaglierebbero le imprese se non tenessero conto nella loro comunicazione questo fattore rilevante. E questo vale per i manager, per gli imprenditori, ma anche per i politici. Il politico che è concreto nell’intercettare le problematiche concrete del Paese, e Meloni lo è, ha successo – prosegue -. Negli ultimi mesi c’è stato un cambiamento forte della comunicazione del presidente del Consiglio, e dietro c’è una strategia come quella messa in campo da Mario Sechi, che funziona”. Comin è anche autore del libro “Tu puoi cambiare il mondo” (Marsilio). “Un libro pratico – dice – che dà le istruzioni per un uso vincente della comunicazione”.
– foto Italpress –
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