Nel cortile della sua abitazione coltiva una sola piantina di cannabis sativa, alta 1,60 metri, con produzione di un principio attivo, tratto da foglie e fiori essiccati, corrispondente a circa 160 dosi: la coltivazione avviene in ASSENZA di strumentazione e di accorgimenti particolari o di collegamenti con il mercato degli stupefacenti, essendo OGGETTIVAMENTE desumibile la destinazione ad uso personale.
Secondo i Giudici della Corte di Cassazione occorre valorizzare “la prevedibilità della potenziale produttività, quale parametro che consente di distinguere fra coltivazione penalmente rilevante, dotata di una produttività non stimabile a priori con sufficiente grado di precisione, e la coltivazione penalmente non rilevante, caratterizzata da una produttività prevedibile come modestissima”.
Valutati tutti gli elementi, la fattispecie concreta NON è riconducibile all’ipotesi della coltivazione tipica penalmente rilevante (Cass. Sent. n. 11901/2023).
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