Palermo, 9 ott. – Beni per un valore complessivo di 38 milioni di euro riconducibili al boss latitante Matteo Messina Denaro e alla famiglia mafiosa di Campobello di Mazara (Trapani) sono stati sequestrati dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani. I militari hanno dato esecuzione al provvedimento emesso dal Tribunale di Trapani su proposta della Procura distrettuale antimafia di Palermo.
I beni a cui sono stati posti i sigilli ricadono nelle province di Trapani, Varese e Milano. Si tratta di aziende olearie, attività commerciali, abitazioni, terreni e numerosi rapporti bancari.
“Il sequestro di beni effettuato oggi in provincia di Trapani contribuisce a fare terra bruciata attorno a Matteo Messina Denaro”. Lo dice il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in Commissione giustizia.
“L’aggressione ai patrimoni dei boss – aggiunge – è la principale strada da percorrere per indebolire il potere dell’organizzazione e smantellare la rete di fiancheggiatori di cui godono i vertici di Cosa nostra. L’ottimo lavoro svolto in questi anni dalla magistratura e dalle forze dell’ordine e la reazione della società civile organizzata rappresentano dei segnali positivi per arrivare alla cattura del latitante più pericoloso d’Italia e per affermare la legalità nel territorio di Trapani”.
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