Cronaca

Codice consumo, violazioni a Canicattì: sequestrati 20 mila prodotti

Codice consumo, violazioni a Canicattì. Nell’ambito di un articolato piano operativo in materia di contraffazione di marchi e della sicurezza dei prodotti eseguito dalla Guardia di Finanza di Canicattì, sono stati sequestrati oltre 2o mila articoli contraffatti o privi dei necessari requisiti previsti dalla normativa di legge sulla sicurezza in commercio.

L’etichettatura dei prodotti è disciplinata dal Codice del consumo, per cui in ogni etichetta del prodotto devono essere indicate tutte le informazioni riguardanti la denominazione legale o merceologica dello stesso.

Codice consumo, cosa è

Il Codice del consumo è frutto del lavoro di una commissione istituita presso il Ministero dello Sviluppo economico, in forza della delega contenuta nell’art. 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229.

Devono esserci anche il produttore e il Paese di origine se extra U.E., l’eventuale presenza di materiali o sostanze che possano arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente e le istruzioni di sicurezza per il corretto utilizzo del bene.

La commercializzazione di prodotti industriali con marchi o segni distintivi contraffatti e/o alterati costituisce violazione del codice penale, in quanto atti ad indurre in inganno il compratore sull’origine, provenienza o qualità del prodotto.

I plurimi interventi della guardia di finanza di Canicattì  si sono conclusi con il sequestro amministrativo della merce non sicura.

Sanzioni per 150 mila euro

Sono state comminate sanzioni pecuniarie per complessivi euro 15o mila euro circa ed il sequestro penale di materiale audio-visivo in violazione del diritto d’autore, di innumerevoli capi di abbigliamento e calzature recanti noti marchi palesemente contraffatti, con la conseguente segnalazione alle Autorità competenti dei diretti responsabili.

Le attività operate dalla guardia di finanza di Canicattì testimoniano, ancora una volta, il costante impegno profuso dal Corpo a presidio della legalità.

L’obiettivo è tutelare gli operatori economici onesti dalla sleale concorrenza di coloro che vendono merci fuori norma ed evitare che gli esercenti rispettosi degli obblighi strumentali siano penalizzati rispetto ai venditori abusivi che violano le norme tributarie.

Redazione

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