CNA Sicilia: proposte per la ripartenza della ristorazione

Lo stato del comparto agroalimentare in Sicilia ha assunto condizioni drammatiche. Il forte impatto delle restrizioni, legate all’emergenza sanitaria Covid, sul settore della ristorazione e dei pubblici esercizi ha indebolito l’intera filiera che comprende buona parte dell’agricoltura e della trasformazione dei prodotti agricoli.

A risentire maggiormente dei cali di fatturato, oltre gli esercizi pubblici, sono stati i produttori di materie prime, le cantine vinicole, i trasformatori di prodotti lattiero – caseari, i produttori di farine e granaglie e molti altri settori impossibilitati a pianificare una ripartenza da tempo auspicata.

Vertono in difficili condizioni anche le aziende di catering e banqueting, nonché le agenzie di organizzazione eventi, fotografi e commercianti specifici che vivono proprio di eventi e cerimonie.

Di fronte una situazione simile, il CNA Sicilia ha deciso di avanzare alcune proposte per il territorio regionale, proprio per una rivendicazione del settore promossa a livello nazionale. Per sostenere e, soprattutto, rilanciare le imprese in difficoltà, l’Organizzazione si basa su due concetti fondamentali, protezione e ricostruzione, confidando così in un miglioramento.

Tra le azioni proposte, non mancano: l’esenzione della tassazione in quota per il 2021 e l’esenzione dei tributi locali, i sostegni a fondo perduto calcolati sulle perdite dell’anno 2020, gli interventi a sostegno degli affitti, la proroga di eventuali scadenze esattoriali, lo svolgimento di una campagna vaccinale coordinata. Per ultimo, si chiede anche il prolungamento dell’orario lavorativo delle attività di ristorazione nella regione a fascia gialla.

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