Città di Palermo: Progetto pedonalizzazioni

Fra le tante incombenze per ruolo e attribuzioni che gravitano sulla giunta comunale, ce n’è una prioritaria, ma molto complessa per i suoi variegati aspetti, che è quella di  cercare  di  migliorare,  per quanto possibile, la qualità di vita dei cittadini. Per ottemperare  a questo impegno, il Comune di Palermo è passato dalla fase ideativa a quella realizzativa  con  il  progetto  previsto  dal  PGTU,  che  attiene  alla  pedonalizzazione di vie, piazze e del parco Favorita.

Abbandonata, per il momento, la chiusura di parte della Favorita, dopo le disastrose prove fatte nei weekend (e con la speranza che non se se parli più); l’attenzione del Comune è stata interamente spostata sulle piazze dei quattro mandamenti che sono: piazza Bellini, piazza Pretoria, piazza Kalsa e piazza Magione.

Per l’attuazione di questo progetto, si è cercato di ottenere il coinvolgimento e la complicità dei cittadini con un confronto tra i residenti, i commercianti dei mandamenti, e l’assessore alla viabilità Giusto Catania.

Come in tutti i provvedimenti che, per fatto scontato, incidono sul normale e sull’ordinario della vita dei cittadini, nel confronto si sono evidenziati: pareri negativi e positivi. Al di là degli inevitabili manicheismi, delle posizioni mentali e dei pregiudizi ideologici di buona parte degli interessati, non di tutti; bisogna riconoscere che il progetto del Comune è ambizioso, ma non velleitario. Fatto salvo il dovuto rispetto ai pareri, soprattutto a quelli negativi, sulle pedonalizzazioni non si alzano barricate, né si prendono posizioni ostative e preconcette.  Tutte le città più importanti le hanno adottate dopo avere creato, però, le condizioni necessarie per farlo.

La legittima perseveranza del Comune di Palermo, che non pare indebolita dalle critiche e dalla negatività delle prove effettuate, deve conciliare le modalità di attuazione del programma, con la “sacralità” dei diritti e degli interessi dei cittadini che sono strettamente legati alla libera mobilità.