PALERMO (ITALPRESS) – La Città Metropolitana di Palermo ha novanta giorni per predisporre un regolamento sui taxi in tutta l’area. Lo ha stabilito la Prima Sezione del Tar Sicilia, dopo il ricorso dei tassisti di Monreale, che da tre anni chiedono di potere operare sull’intero territorio metropolitano di Palermo e non solo nel loro comune di appartenenza.
I tassisti nel 2021 si sono rivolti allo studio legale Palmigiano e Associati, che si occupa di diritto del mercato e della concorrenza, e grazie all’assistenza degli avvocati Alessandro Palmigiano e Marco Cassata, si legge in una nota, hanno inviato una segnalazione all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, per chiedere che venisse accertata “la sussistenza di una distorsione concorrenziale del mercato dei taxi, poichè la mancata adozione degli atti da parte dell’ente metropolitano non consentiva ai tassisti di Monreale di lavorare sull’intero territorio metropolitano, limitandone anche l’offerta all’utenza”.
Contestualmente, prosegue la nota, i legali hanno presentato una prima istanza alla Città Metropolitana di Palermo “per porre rimedio all’insostenibile situazione”.
“In particolare facendo presente che, nonostante l’articolo 2 della Legge Regionale numero 29/1996 prevede che ‘l”esercizio delle funzioni amministrative attuative, in materia di autoservizi pubblici non di linea in servizio di piazza, è delegato agli enti di amministrazione delle aree metropolitane, ove costituite ai sensi della Legge 6 maggio 1986, numero 9’, la Città Metropolitana di Palermo non l’aveva mai attuato”, sottolinea la nota dello studio legale.
Non ricevendo alcun riscontro formale, alla prima istanza ne è seguita una seconda e contestualmente, l’Antitrust, durante la riunione dell’8 febbraio 2022, ha deliberato sulla vicenda, accogliendo la tesi di Palmigiano e Associati.
“L’Autorità cogliendo nel segno – si legge nella nota dello studio legale -, ha rilevato come la mancata adozione del regolamento metropolitano ha comportato una distorsione del mercato concorrenziale, nonchè una riduzione della quantità e della qualità del servizio taxi nella Città Metropolitana di Palermo, evidenziando quindi la lesione degli interessi dei tassisti ma anche quella di interessi diffusi legati al buon funzionamento dell’attività amministrativa”.
Alla luce di questo parere i tassisti hanno presentato un nuovo sollecito.
Anche l’Assessorato delle Autonomie locali e della funzione pubblica della Regione Siciliana è intervenuto sulla vicenda evidenziando “l’assenza di ostacoli” e invitando la Città Metropolitana ad adottare il Regolamento entro 30 giorni, “ma anche questo invito non veniva considerato”, evidenzia la nota.
I tassisti, sempre assistiti da Alessandro Palmigiano, Ornella Sarcuto e il collega Marco Cassata, sono quindi ricorsi al Tar. E la Prima Sezione del Tribunale Amministrativo regionale per la Sicilia ha accolto il ricorso, dichiarando l’obbligo della Città Metropolitana di Palermo di predisporre lo schema di regolamento per gli autoservizi non di linea entro il termine di novanta giorni. “In caso di ulteriore inadempimento, potrà essere richiesto che venga nominato un commissario ad acta, cioè un soggetto che provveda in sostituzione della pubblica amministrazione”, fanno sapere dalla studio legale.
“Sono lieto del risultato – ha dichiarato Alessandro Palmigiano appena sentito sulla vicenda – perchè l’adozione del Regolamento, oltre a dare giustizia ai tassisti, che potranno finalmente lavorare su tutto il territorio, aumenterà l’offerta agli utenti, con benefici in termini di efficienza ed efficacia”.
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