ROMA (ITALPRESS) – Un patto fra lo Stato e i piu’ ricchi: un contributo da parte di cittadini abbienti e societa’ in cambio di una “pace fiscale”, cioe’ senza accertamenti, lunga quattro anni.
L’unica condizione e’ che in ciascun anno reddito e fatturato dei contribuenti che accoglieranno l’invito devono aumentare almeno dell’1,5%. E’ la proposta lanciata da Paolo Cirino Pomicino, ministro del Bilancio dal 1989 al 1992, in un’intervista al quotidiano La Repubblica.
“Sbaglia chi pensa che io lanci un condono: questo non lo e’ – spiega -. E’ un concordato preventivo da scrivere per il bene del nostro Paese e senza un aumento dell’indebitamento che lo schiaccerebbe definitivamente. Lo Stato dovrebbe chiedere a tutti i contribuenti, in modo volontario, un versamento a fondo perduto da 30 mila euro a 10 milioni secondo una scala definita sulla base del reddito o del fatturato, da versare in due annualita’”.
Per l’ex ministro l’operazione darebbe allo Stato “un gettito aggiuntivo di almeno 120 miliardi di euro. Se poi l’invito fosse accolto anche dai fondi pensioni e casse previdenziali potremmo recuperare altri 50 miliardi vendendo immobili pubblici a reddito.
E’ una stima prudente fatta sulla base dei comportamenti dei contribuenti degli ultimi anni: sono pronto a discuterne la credibilita’ con chicchessia”. Secondo Cirino Pomicino “la soluzione non puo’ essere la patrimoniale, che darebbe un input recessivo all’economia”.
(ITALPRESS).
sat/red
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