Cinisi, sequestrano due diversabilli per ottenere un prestito, tre persone in manette
Sequestrano due coniugi diversabili, li costringono a chiedere un prestito, poi li imbottiscono di sedativi e li rinchiudono in casa, a Cinisi. Ma la Polizia riesce a liberarli e ad arrestare i malviventi: Katia Giacalone, pregiudicata palermitana di 36 anni e Giuseppe Guliti, anche lui pregiudicato…
Sequestrano due coniugi diversabili, li costringono a chiedere un prestito, poi li imbottiscono di sedativi e li rinchiudono in casa, a Cinisi. Ma la Polizia riesce a liberarli e ad arrestare i malviventi: Katia Giacalone, pregiudicata palermitana di 36 anni e Giuseppe Guliti, anche lui pregiudicato, di 46 anni ma residente a Cinisi. In manette è finito anche un complice, Emmanuel Nunoo, ghanese di 46 anni, che approfittando del fatto che per un lungo periodo è stato il badante dei due diversabili, è riuscito ad entrare nell’abitazione della coppia e a portarli via.
Ad accorgersi della scomparsa è stata la madre di uno dei due coniugi, che sabato scorso, ha presentato la denuncia al commissariato di Brancaccio a Palermo, riferendo di aver rilevato l’assenza dei due, già dallo scorso 5 dicembre. Ma poiché la coppia si era allontanata spesso da casa, la signora aveva dato poco peso alla cosa. Fino a quando non ha ricevuto una telefonata anonima da una donna, che si è presentata come ‘Giovanna’, la quale sosteneva che il figlio e la nuora stavano bene e si trovavano nella propria abitazione della quale non ha fornito l’indirizzo, ma contestualmente le chiedeva di poter prendere l’autovettura del figlio, essendo già in possesso delle chiavi. Al rifiuto della donna, Katia Giacoline si è presentata di persona insieme a Giuseppe Guliti, ma la signora ha nuovamente negato l’autovettura. , chiedendo invece di vedere il proprio figlio. La preoccupazione della donna è cresciuta quando si è vista recapitare a casa, un assegno bancario di una Finanziaria del valore di 22,000 euro intestato al congiunto. Così ha allertato nuovamente la Polizia. Mentre era negli uffici del commissariato, ha ricevuto un’altra telefonata anonima, questa volta ascoltata anche dagli agenti di pubblica sicurezza. A parlare era la nuora che ha riferito di star male e di voler tornare a casa. Le indagini hanno permesso di risalire all’utenza telefonica e quindi a Katia Giacalone. I poliziotti recandosi negli uffici della società finanziaria, hanno appreso che a richiedere il prestito erano stato i due diversamente abili, ma successivamente si presentò una donna, come moglie del proprietario del titolo bancario, che aveva chiesto, invano, se era possibile inviare l’assegno a Cinisi e non presso la residenza del richiedente. Gli agenti hanno così suggerito di richiamare Katia Giacalone, ed invitarla a presentare denuncia di smarrimento dell’assegno già emesso, in modo da poter emettere un duplicato ed inviarlo al nuovo indirizzo. E così è stato. La denuncia è stata presentata presso i carabinieri di villagrazia di Carini. Intanto lunedì scorso, i due coniugi scomparsi hanno tentato la fuga, approfittando del fatto che i malviventi si fossero allontananti per comprare le sigarette. I due si sono rifugiati all’interno di un bar in piazza della Vittoria a Carini, dove hanno chiesto al gestore di poter fare una telefonata alla madre. Ma Katia Giacalone visibilmente irritata, li ha fatti uscire con forza dal bar. Il giorno successivo i poliziotti si sono recati nell’abitazione dei malviventi in via Sandro Pertini a Cinisi, trovando la coppia di diversa bili in evidente stato confusionale e sotto sedativi. Inoltre l’uomo presentava evidenti lesioni agli arti inferiori. Katia Giacolone e Giuseppe Guliti sono così’ finiti in manette. In nottata è stato fermato anche il terzo complice, Emmanuel Nunoo. Adesso devono rispondere di sequestro di persona, lesioni personali e tentata estorsione.
(Teleoccidente)