Finanziati 17 documentari e 11 lungometraggi a soggetto dall’Assessorato al Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, attraverso la Sicilia Film Commission nell’ambito del programma Sensi Contemporanei. Pubblicata la graduatoria dei film selezionati dal Bando 2016, fra questi Sicilian Ghost Story dei palermitani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, un lungometraggio interamente girato nel Parco dei Nebrodi, la cui sceneggiatura era stata già premiata lo scorso anno al Sundance Film Festival.
L’Assessore Anthony Emanuele Barbagallo comunica che sono ben 17 i documentari e 11 i lungometraggi a soggetto che l’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana – attraverso la Sicilia Film Commission e nell’ambito del programma “Sensi Contemporanei Cinema e Audiovisivo” -, finanzia in relazione al bando pubblicato a giugno 2016. Al termine delle audizioni e dei lavori della Commissione di valutazione, è stata pubblicata oggi la graduatoria delle opere sostenute complessivamente con 1.520.000 euro.
Ulteriori 70.000,00 euro saranno destinati allo sviluppo della sceneggiatura di progetti il cui grado di definizione, pur riconoscendone qualità artistiche e potenzialità, non è stato ritenuto sufficiente per accedere al cofinanziamento da parte della Commissione di Valutazione.
I NUMERI:
95: numero totale delle istanze pervenute a seguito della pubblicazione del bando
28: numero totale delle produzioni cofinanziate (di cui 11 lungometraggi a soggetto e 17 documentari)
euro 1.520.000,00: importo totale dei cofinanziamenti assegnati
euro 8.102.888,60: spesa totale che verrà generata sul territorio siciliano dalle produzioni cofinanziate con il presente bando (con un moltiplicatore di 1 x 5,33)
631: i professionisti siciliani che verranno impegnati nelle 28 produzioni cofinanziate
Per la prima volta l’Assessorato, attraverso la Sicilia Film Commission (attiva all’interno dell’Assessorato regionale al
Da segnalare la portata internazionale di più d’uno dei progetti italiani finanziati in questa occasione, sia per la decisiva presenza di coproduttori stranieri, che per l’effettiva capacità delle storie di rivolgersi ad un pubblico internazionale.
Primo in graduatoria nella sezione lungometraggi è Sicilian Ghost Story, opera seconda dei palermitani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che con il loro film d’esordio – Salvo, del 2013 – anch’esso sostenuto dalla Sicilia Film Commission, trionfarono al Festival di Cannes dello stesso anno vincendo il Grand Prix della Settimana della Critica e il Prix Révélation. Primo lungometraggio interamente girato nel Parco dei Nebrodi, Sicilian Ghost Story – ha vinto lo scorso anno con la sceneggiatura il Global Filmmaking Award al Sundance Festival.
Fra le altre opere cofinanziate dalla Regione Siciliana anche i nuovi film di Pasquale Scimeca (Balon) e del regista veneziano Andrea Segre (40%), sguardi personali e differenti sul medesimo fenomeno, quello delle migrazioni dei popoli, purtroppo tristemente attuale. Aurelio Grimaldi con Il Presidente bianco rosso sangue, dedica poi un ritratto alla figura di Piersanti Mattarella, indagando la realtà sociale e politica in cui si consumarono l’ascesa politica e infine l’omicidio del Presidente della Regione, avvenuto nel 1980.
Accede al cofinanziamento anche l’esordio nel lungometraggio del catanese Edoardo Morabito (ben noto come straordinario montatore cinematografico, e già vincitore nel 2013 come documentarista del Torino Film Festival con I fantasmi di San Berillo,anch’esso sostenuto dalla Sicilia Film Commission) con Il provino, riflessione ironica e paradossale sul mestiere d’attore e sulla relazione con la vita reale, interpretato da Donatella Finocchiaro.
L’horror Cruel Peter del regista messinese Christian Bisceglia ambienta invece questa coproduzione internazionale nella Città dello Stretto, privilegiando la singolare location del Cimitero monumentale come naturale scenario della sua storia. E’ un road movie di respiro internazionale che verrà girato tra Inghilterra, Germania e Italia, Drive me homedi Simone Catania. L’affermato produttore di documentari esordisce nella regia di lungometraggi a soggetto con una storia che afferma l’esigenza di un naturale ritorno alle origini e alle proprie radici da parte del protagonista.
Esordiente anche Ivano Fachin con Polvere nera, storia intima e personale di un fuochista e del suo tormentato passato. Sono invece all’opera seconda Federico Cruciani con Rocco (reduce dal lungo d’esordio Il bambino divetro, con Paolo Briguglia, anch’esso sostenuto dalla Sicilia Film Commission, presentato al Festival di Roma del 2016), in cui l’innamoramento per il teatro diviene percorso di salvezza per un adolescente, e il palermitano Alberto Castiglione con Divina, percorso storico tra realtà ormai dimenticate della scena teatrale del capoluogo siciliano.
Unica serie televisiva I fantasmi di Portopalo (già “Chiedilo al mare”) interpretato per Rai Uno da Beppe Fiorello e ispirato all’inchiesta del giornalista di Repubblica Giovanni Maria Bellu sul più grande naufragio della storia del Mediterraneo dalla fine della seconda Guerra Mondiale, di cui furono vittime 300 “clandestini” di origine pakistana, indiana e tamil la notte di Natale del 1996 al largo di quelle coste siciliane.
Primi in graduatoria fra i documentari Il suono di un’Isola di Fabrizio Ferraro e Uliano Paolozzi Balestrini (dedicato alla scena musicale siciliana contemporanea descrivendo un panorama estremamente ampio, ricco e dettagliato, che spazia dalla musica colta al jazz, al rock e alle realtà “indie”, non trascurando i professionisti siciliani adesso attivi sul mercato internazionale), e Still Life, originale produzione tedesco-italiana firmata da Davide Gambino, ex allievo della Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia, che racconta la storia professionale e le passioni di tre imbalsamatori attivi a Roma, Bruxelles e Berlino, all’interno dei più celebrati Musei di Storia Naturale d’Europa.
Il sostegno della Regione Siciliana accompagna anche l’esordio alla regia della nota attrice catanese Tea Falco, che con il documentario Ceci n’est pas un cannolo (dal titolo allusivamente magrittiano) propone una lettura personale e surreale della sicilianità. Tra le opere sostenute, nella sezione documentari, quella di un grande Maestro del teatro come Peter Stein, che con Viaggio in Sicilia ripercorre le tracce del celebre viaggio nell’Isola di Wolfgang Goethe (viaggio che verrà “replicato” da Stein nella stessa stagione e con le medesime modalità e tappe del poeta tedesco), con lo sguardo ironico e la capacità critica di un grande intellettuale contemporaneo.
E ancora, tra le produzioni straniere: La nascita del Gattopardo di Luigi Falorni (della tedesca Kick Film) sul rapporto fra Giuseppe Tomasi di Lampedusa e la moglie Licy, ovvero Alexandra Wolff Stomersee, e Dolphin Man del regista greco Leftheris Charitos, ricca ed eterogenea coproduzione internazionale sull’apneista Jacques Mayol, che tocca la Sicilia per il suo celebre rapporto con il compianto Enzo Maiorca.
Di respiro internazionale anche il documentario Hui He, la soprano dalla via della seta, dedicato da Andrea Prandstraller e Niccolò Bruna (produttrice Agnese Fontana) alla celebre star della lirica cinese, che ha fatto tappa anche al Teatro Massimo di Palermo e che ha trovato nella Sicilia, e in particolare a Noto, la destinazione ideale per un momento di riflessione intima e personale.
Scava nella storia vera e dimenticata della prima grande ondata migratoria italiana e siciliana oltreoceano, tra il 1890 e il 1925, La storia vergognosa della giornalista catanese Nella Condorelli. Di emigrazione trattano anche ambedue i ritorni al cinema documentario (dopo i rispettivi recenti esordi nel lungometraggio a soggetto con Lo scambio e Italo, ambedue peraltro realizzati sotto gli auspici della Sicilia Film Commission), del palermitano Salvo Cuccia con La spartenza, sull’opera letteraria di Tommaso Bordonaro, crasi tanto semantica quanto emotiva dei sentimenti vissuti dai flussi di emigranti siciliani nel corso del Novecento, e della regista modicana Alessia Scarso con Minciucci, film dedicato alla folta comunità di siciliani in Australia.
Sull’integrazione punta invece Strade minori, firmato dalla regista palermitana Letizia Gullo insieme al documentarista etiope Dagmawi Yimer, storia di un piccolo gruppo di minori stranieri non accompagnati a Palermo e del loro percorso di socializzazione e formazione all’interno della pluriclasse del CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione per Adulti).
Fra gli altri documentari collocatisi in posizione utile per accedere al cofinanziamento, anche A prescindere… Antonio De Curtis, del palermitano Gaetano Di Lorenzo, sull’ultima tournée teatrale del grande Totò, costretto a ritirarsi dalle scene per l’aggravarsi dei problemi alla vista, e The Wall 1916 – storia di un campo di prigionia, del messinese Francesco Cannavà, sul campo di prigionia allestito a Vittoria durante la prima guerra mondiale e sull’azione di solidarietà del popolo siciliano.
La “virtual reality” si intreccia con una impostazione teatrale della narrazione in Per sempre di Laura Schimmenti, storia del tenente Carmelo Onorato, ucciso a Cefalonia nel 1943, e dell’attesa del suo ritorno vissuta attraverso la moglie Netty; mentre U chiantu di Andrea Valentino è incentrato sul tentativo di salvaguardare l’unica miniera-museo della Sicilia, quella solfifera di Cozzo Disi.
Completano il ricco scenario dei documentari sostenuti dall’Assessorato regionale al Turismo Sport e Spettacolo, due opere firmate da altrettanti ex allievi della Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia. Giovanni Totaro dirige “Buon Inverno / Happy Winter”, sul microcosmo di varia umanità che ogni estate anima le “capanne” dei bagnanti della spiaggia di Mondello, alle porte di Palermo; Nunzio Gringeri dirige inveceZancle, dedicato ai personaggi che vivono il Porto di Messina.
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