Categories: Weekend al cinema

Cinema: Facce & facciate

Un weekend cinematografico settembrino salutato da contraffazioni casearie, primati evoluti, ospiti avversati, pianificazioni domestiche, rivestimenti sintetici e frontiere irrigidite… anche se, in ognuno dei casi, l’apparenza inganna! Soffermiamoci.

 

Dopo oltre due decenni di lontananza, in occasione de La pelle che abito si ricongiungono il regista Pedro Almodóvar e il divo Antonio Banderas, accompagnati da Elena Anaya e Marisa Paredes (altra vecchia conoscenza del cineasta). La trama riguarda un chirurgo plastico segnato da disgrazie personali che ha messo a punto una finta epidermide. Per sperimentarla…

L’indaffaratissima Sarah Jessica Parker zompa da un viaggio di lavoro alle premure per la sua adorata famiglia nella commedia di Douglas McGrath Ma come fa a far tutto? (il cast maschile comprende Greg Kinnear, Pierce Brosnan, Kelsey Grammer). Un’organizzazione funambolica che rischia di collassare con l’imprevedibile intensificazione degli impegni quotidiani.

Dany Boon dirige e interpreta, al fianco di Benoît Poelvoorde, Niente da dichiarare?. Alla caduta delle frontiere, nel 1993, corrisponde l’unificazione delle dogane di Francia e Belgio. Così, due ufficiali appartenenti a opposte “fazioni”, patriottici e intransigenti, da sempre ai ferri corti, sono costretti a cooperare. E hanno perfino dei motivi privati per darsi addosso!

Si propone come un tardivo prequel il film fantascientifico di Rupert Wyatt L’alba del pianeta delle scimmie. Un giovane scienziato (James Franco) che si adopera per trovare un rimedio contro l’Alzheimer che affligge il padre (John Lithgow) riscontra i sorprendenti e, in seguito, inarrestabili risultati delle sue ricerche sullo scimpanzé Caesar. Con Pinto, Serkis, Cox, Felton.

Ci sono pure delle opere italiane. Una è Mozzarella Stories di Edoardo De Angelis, con Luisa Ranieri, Gianpaolo Fabrizio, Massimiliano Gallo, Andrea Renzi, Giovanni Esposito e Aida Turturro. Il celebre latticino al centro di una guerra tra un produttore campano finora incontrastato e i cinesi, con i loro prezzi competitivi.

E continuiamo a parlare d’Oriente con un titolo ambivalente, Io sono Li, regia di Andrea Segre. Un’immigrata, interpretata da Zhao Tao, lavora a Chioggia, nella speranza di essere raggiunta dal figlioletto. Inizia a frequentare un pescatore di origini slave (Rade Sherbedgia), il che le causa dei problemi. Con Citran, Paolini e Battiston.

a cura di Massimo Arciresi

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