Cinema: Calvaruso, uno sguardo sulla contemporaneita’
di Massimo Arciresi
”Il mio film parla di precarieta’ non solo economica, ma pure affettiva. L’intenzione sarebbe di ricondurre le tre storie, che si intrecciano fra loro, che si sfiorano, alla realta’ della nostra epoca…
di Massimo Arciresi
Palermo, 24 Gen. – «Il mio film parla di precarietà non solo economica, ma pure affettiva. L’intenzione sarebbe di ricondurre le tre storie, che si intrecciano fra loro, che si sfiorano, alla realtà della nostra epoca, partendo, certo, dalla situazione di crisi che interessa tutti per arrivare alla vita vera».
Così Giovanni Calvaruso, già assistente di Pasquale Scimeca (nonché di Amenta, Arau, Ficarra & Picone) e ora regista esordiente di 31 gradi Kelvin (il titolo si riferisce a una temperatura di poco superiore a quella in cui non ci sono le condizioni per l’esistenza di esseri viventi; un clima, fuor di metafora, in cui si può solo tirare avanti fra enormi difficoltà).
Le riprese sono da poco terminate e l’opera prima, realizzata in appena un paio di mesi, è pronta per la delicata fase del montaggio (che dovrebbe a sua volta terminare entro marzo, mirando alla presentazione in qualche importante festival, per un’uscita nelle sale l’autunno venturo).
La trama è composta, come accennato, dall’intersezione di alcune vicende riguardanti personaggi relegati ai margini della società, per scelta o perché costretti dalle circostanze.
Una riguarda due giovani donne impiegate in una fabbrica, una pittrice che lavora lì per sbarcare il lunario e un’ex-universitaria che sogna di riprendere gli studi; c’è poi l’amicizia tra un maghrebino che si arrabatta da molti anni in Italia e un prepensionato della Fiat, la cui vedovanza lo costringe ad affrontare da solo l’ardua prova della malattia; infine, si raccontano le imprese, non sempre edificanti, di due sbandati che campano di espedienti spesso sconfinanti nell’illegalità.
Fra gli attori presenti in sala, Vincenzo Albanese e Antonio Ciurca, due habitués nella filmografia di Scimeca.
La mattina di giovedì 24 gennaio, a Villa Igiea, presso la Sala dei Giochi Francesi all’interno della Palazzina del Cercle des Étrangers, sede del Servizio Turistico Regionale di Palermo, il giovane cineasta ha incontrato i giornalisti per illustrare il contenuto del suo lungometraggio. A introdurlo, lo stesso Scimeca, che si è ritagliato il ruolo di produttore insieme a Linda Di Dio, e, ancor prima, Alessandro Rais, neo-Dirigente Generale dell’Assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, il quale ha articolatamente sottolineato quanto questa piacevole occasione sia la migliore dimostrazione del ritrovato zelo del suo ente, impegnato allo scopo di perfezionare tempi e risposte per contribuire al finanziamento di progetti di questo genere, magari provenienti anche dall’estero, perfetti per valorizzare luoghi e maestranze della nostra isola; a quest’ultimo ha fatto eco il direttore della Sicilia Film Commission Pietro Di Miceli, che ha espresso la propria soddisfazione per l’avvenuto sblocco degli aiuti locali a un settore purtroppo vittima di severi tagli.
In effetti, fra i prossimi obiettivi dell’assessorato ci sono dei sostegni destinati a gruppi concertistici e alla digitalizzazione delle sale cinematografiche.