Intervista di Massimo Aricresi
In una fase di transizione delicata per tutti i settori, non solo quello cinematografico, c’è chi, encomiabilmente, vuole scommettere ancora sulla settima arte e inaugura un nuovo schermo. Si tratta dell’esercente palermitano Fabrizio Ammirata, che nel 2002 ha ereditato con equilibrio e serietà dal padre Giulio la non facile gestione del cinema Gaudium (distintosi per decenni grazie al buon livello delle pellicole proposte), e lo ha condotto ai giorni nostri con un indice di gradimento da parte del pubblico se possibile accresciuto. Il 23 dicembre 2011, in un elegante spazio attiguo alla suddetta sala, è stato dunque inaugurato lo Iulii Gaudium, un centinaio abbondante di poltrone avvolte da una luce soffusa blu, che ha dato così luogo a una nuova multisala in città (sebbene gli ingressi divisi rendano impropria o forse soltanto troppo semplice tale definizione). Il film di avvio, in uscita nazionale nella stessa data, è stato Il principe del deserto di Annaud, che una settimana dopo ha lasciato spazio a un doveroso recupero, The Artist, la pellicola muta e in bianco e nero – per ricreare l’atmosfera dei primordi mancherebbe solo l’accompagnamento dal vivo – di Michel Hazanavicius (in un certo senso una metafora sull’avvento del digitale) che tanti favori sta raccogliendo in tutto il mondo (si consiglia visione nelle ultime file, con suggestivo scorrimento del proiettore in sottofondo) e che prenota qualche altro premio oltre a quelli già ottenuti. Abbiamo fatto una breve chiacchierata con Ammirata.
Come nasce l’idea?
«L’idea c’era già da un po’. Abbiamo pensato di recuperare questa sala di proprietà dei padri francescani della chiesa accanto. In effetti, una percentuale su ogni biglietto staccato andrà, attraverso loro, in beneficienza.»
La struttura risultante sembra alquanto moderna…
«Sì, abbiamo ricavato una sala all’avanguardia. Ci stiamo anche attrezzando per il digitale e stiamo apportando gli ultimi ritocchi»
Ultimamente in città latitano, pure a causa di una distribuzione demotivata, film di rilievo (Bellocchio, Guédiguian, l’esordio di Alice Rohrwacher), ma perfino il fantasy Arthur e la guerra dei due mondi e la commedia portoghese Aguasaltas.com. A che programmazione puntate per questo nuovo cinema? Tamponerete simili falle?
«Si può già evincere dalle prime scelte: proseguiremo con una programmazione di qualità, come è nostra consuetudine con il Gaudium. Inoltre, intendiamo riservare il primo spettacolo di ogni giorno esclusivamente al cinema per bambini. È un’iniziativa (purtroppo in disuso ma recentemente riportata in auge in altre zone) che dovrebbe riscuotere interesse nel nostro quartiere.»
Una curiosità finale: a cosa si riferisce il nome Iulii Gaudium?
«Tradotto dal latino significa “la gioia di Giulio”, che era mio padre. Ha dedicato tutta la vita a questo cinema e ho voluto ricordarlo in tal modo. Sui giornali troverete le due parole invertite – Gaudium Iulii, trascurando la regola del genitivo – per evitare che l’ordine alfabetico separi le due sale.»
E considerando che i lavori di allestimento della sala sono cominciati a luglio (denominato dagli antichi Iulius, e non più Quintilis, dopo la morte di Cesare), si viene a creare addirittura una doppia accezione. Che sia di buon auspicio!
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