Cibo Nostrum, Roberto Toro: “L’eccellenza italiana non va snaturata”

E’ partita la nuova edizione di Cibo Nostrum organizzata dalla Federazione Italiana Cuochi. Dopo l’inaugurazione ufficiale a Zafferana Etnea l’11 giugno, ieri la manifestazione si è spostata nella Perla dello Jonio, dove si è svolto l’evento clou della giornata: il Taormina Cooking Fest, che ha animato lo splendido Corso Umberto con i piatti, i prodotti e i vini protagonisti della grande festa della cucina italiana.

Pesca sostenibile e cucina consapevole

Nell’esclusiva location Belmond Grand Hotel Timeo di Taormina, che ha recentemente accolto i capi di Stato arrivati per il G7, lo Chef Roberto Toro ha condotto uno dei laboratori tematici, dedicati alla pesca sostenibile e alla cucina consapevole, previsti anche quest’anno a Cibo Nostrum, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole.

Tonno in crosta di quinoa

Roberto Toro, Executive Chef al Belmond Grand Hotel Timeo di Taormina, nato e cresciuto nell’entroterra siciliano, per l’esattezza a Palagonia, ha deliziato gli occhi e il palato dei giornalisti di settore presenti all’evento, con la preparazione del “Tonno in crosta di quinoa”.

Un piatto equilibrato e completo dal punto di vista nutrizionale. Troviamo il tonno , ricco di Omega3, e la quinoa, cereale privo di glutine e ricco di vitamine, utilizzato per la panatura croccante del pesce, che in questo periodo dell’anno è particolarmente saporito. Il tonno, infatti, quando arriva in primavera nelle acque del Mediterraneo, ha delle carni più grasse per via della fase riproduttiva di questo pesce.

Con la salsa di arance, arricchita da numerose spezie, ritroviamo nel piatto una parte delle origini dello Chef, che è stato scelto dal Presidente Mattarella per mettere d’accordo, almeno a tavola, i sette capi di Stato arrivati in Sicilia lo scorso 27 maggio.

“La materia prima non va snaturata”

“Sono cresciuto con odori e sapori che oggi si sono persi – racconta Roberto Toro -. L’Italia ha prodotti che il resto del mondo ci invidia. Noi chef siamo molto avvantaggiati: per preparare un grande piatto basta esaltare la materia prima di eccellenza che già abbiamo, senza snaturarla”.