Ci siamo: il virus è entrato in Italia | 24 focolai in tutto il Paese: si trasmette più facilmente del Covid
24 sono i focolai in tutto il Paese, il virus adesso è entrato in Italia e sembra avere maggiore diffusione del Covid.
A preoccupare tutta la popolazione di nuovo la salute di ognuno di noi. Dopo il Covid sembra proprio che il terrore di un nuovo incubo sta per tornare. Solo pochissimi anni fa, l’Italia intera era stata chiusa in un lockdown che ci aveva lasciato a casa per mesi e mesi. Aveva rovinato tutti i rapporti con le altre persone, il nostro modo di vivere.
Ma adesso sembra che le notizie che arrivano non sono delle migliori. I complottisti sono pronti ad affermare che i governi ci vogliono loro vittime e si preparano per un nuovo inverno chiusi in casa.
Quello che è certo è che il compito principale che ogni Stato si assume è quello di tutelare la salute dei suoi cittadini. Questo è il motivo per cui al primo diffondersi di un nuovo virus proprio lo Stato decide di intervenire.
Dopo il Covid sembra che un nuovo virus abbia letteralmente invaso l’Italia. Nessuna buona notizia in queste ultimissime ore, si sarebbero creati ben 24 focolai che non promettono proprio nulla di buono.
Le ultimissime notizie a riguardo
Sembra che quella che si sta venendo a creare è una situazione molto complessa, che richiederebbe non poca prudenza. Si tratta di un problema di sanità che potrebbe interessa l’Italia intera e che in poche ore ha anche visto salire il numero dei focolai a 24.
Quello che è quindi servito è un punto della situazione che sia effettivamente preciso. Solo in questo modo, al bisogno, sarà possibile intervenire. Si parla di un’importante espansione per quello che riguarda la peste suina. Solo in Lombardia i focolai sono ben 18, mentre 5 sono in Piemonte e 1 in Emilia Romagna. A parlare della sutuazione il Commissiario Straordinario alla Peste Suina Giuseppe Filippi.
La peste suina continua a preoccupare
La comparsa della peste suina negli allevamenti casalinghi, preoccupa i veterinari. “È una situazione legata a un’ondata epidemica. E’ chiaro che c’è tantissima preoccupazione da parte di associazioni e allevatori, soprattutto di quelli che si trovano nelle zone di restrizione e sono soggetti alle misure e ai provvedimenti che ho inserito nell’ultima ordinanza“, queste le parole di Filippini.
A preoccupare è anche il lavoro aggiuntivo richiesto ai veterinari per i controlli. Questo potrebbe spingere anche i sindacati ad intervenire.