Chiusura Cara di Mineo: sindaco Mistretta chiede incontro con Salvini

Chiusura Cara di Mineo.  All’indomani della operazione Norseman effettuata dalla Squadra Mobile di Catania, che ha portato all’arresto di 19 persone, tutte appartenenti all’organizzazione nigeriana dei Vikings o Supreme Vikings Confraternity, il Sindaco di Mistretta torna a parlare del Cara di Mineo, a distanza di anni dai fatti di Mafia Capitale, che hanno riportato alla ribalta i problemi di gestione del centro di accoglienza per i richiedenti asilo, evidenziando dubbi sulla concessione di appalti a determinate cooperative, chiamate a gestire alcuni servizi all’interno del Cara di Mineo per un totale di cento milioni di euro.

Chiusura Cara di Mineo, chiarezza sui tempi e le modalità della paventata chiusura del Cara

Il sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta, ha richiesto un incontro al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per chiedere quali saranno i tempi e le modalità della paventata chiusura del Cara. “Il Cara non l’abbiamo chiesto, è dal 2011 che lo subiamo, gli episodi criminali e di illegalità registratisi negli anni confermano come le misure preventive previste dal patto per la sicurezza, siglato dal governo nazionale col territorio, siano state puntualmente disattese”.

I patti per la sicurezza sono accordi di collaborazione stipulati tra lo Stato ed enti locali che prevedono la promozione di interventi, anche in via sussidiaria e nell’ambito delle responsabilità di ciascuno, per rendere effettivo il diritto alla sicurezza. Nel 2011 ne fu predisposto uno per il Cara di Mineo con l’appoggio di quattordici sindaci del Calatino, insieme a quello di Catania, Raffaele Stancanelli, e al presidente della Provincia regionale, Giuseppe Castiglione.

La chiusura provocherà una grave crisi sociale ed occupazionale

Il patto per la sicurezza, prevede che nella struttura non possano essere accolti più di duemila migranti. Tra gli interventi prioritari vi sarebbero la prevenzione del traffico e dello spaccio di stupefacenti, della prostituzione, del lavoro nero, la sorveglianza h24 delle campagne e dei centri abitati. Tutte cose che la recente operazione della Polizia ha negato, incriminando 19 persone proprio per quei reati che andavano prevenuti. “Il Comune finora ha sempre fatto la sua parte – ha evidenziato Mistretta-  anche intervenendo con un’ordinanza emergenziale a colmare le lacune, di contro, apprendiamo solo dalla stampa notizie sull’imminente chiusura del centro.”

Da qui la decisione, come dicevamo, di chiedere un’audizione urgente al Viminale, per chiedere garanzie sulla possibilità di fronteggiare la crisi che inevitabilmente si riverserà presso i servizi sociali locali, e per ottenere finalmente una risposta definitiva sulla questione dei rifiuti.