Chiosco Ribaudo. Al centro della scena da alcuni giorni, il Chiosco Ribaudo di Piazza Castelnuovo è molto amato e conosciuto dai palermitani, quasi un simbolo. La denuncia arriva dal M5S che in una nota ha denunciato: “Il chiosco Ribaudo di piazza Castelnuovo, progettato da Ernesto Basile con la sua elegante copertura traforata e gli inserti in oro, è un monumento dall’inestimabile valore artistico, che dovrebbe solo essere goduto come gioiello e come tale essere valorizzato e tutelato.
Oggi invece viene usato come se fosse una barriera prefabbricata, per delimitare l’area di cantiere a piazza Castelnuovo, con chiodi ed elementi metallici fissati con incredibile disprezzo al delicato intonaco del monumento”.
La notizia è rimbalzata un po’ ovunque con manifestazioni di indignazione collettiva e fotografie che testimoniavano l’effettiva situazione in cui versava il monumento.
Ma la risposta del Comune non è tardata ad arrivare, per bocca dell’Assessore Emilio Arcuri, il quale ha voluto sottolineare che: “A seguito delle segnalazioni giunte da più parti circa un presunto utilizzo improprio del “Chiosco Ribaudo” di Piazza Castelnuovo, pur non essendo il Comune coinvolto né nella
gestione né nella vigilanza sui lavori in corso, notoriamente in carico ad Italfer, ha chiesto alla società di relazionare su quanto era stato segnalato”.
“A seguito di questa sollecitazione – continua Arcuri nella nota – ho ricevuto dalla direzione di Italfer una relazione dettagliata e fotografica da cui si evince che nessun utilizzo improprio è stato fatto del chiosco
e che in particolare né chiodi né elementi metallici sono stati “fissati con incredibile disprezzo al delicato intonaco del monumento”, contrariamente a quanto era stato allarmisticamente comunicato da parte di alcuni consiglieri comunali.”
“E’ stato piuttosto spiegato che nel procedere al posizionamento della barriera metallica che delimita il cantiere, al cui esterno ricadrà il monumento, alcuni assi di legno sono stati posizionati temporaneamente proprio per proteggere l’intonaco.”
La stessa barriera metallica di delimitazione del cantiere è stata quindi posizionata in via definitiva.
Dopo la segnalazione e le reazioni i tecnici e gli operai impegnati nei lavori dell’anello ferroviario al Politeama hanno spostato le barriere metalliche di circa mezzo metro lasciando il chiosco al di fuori del perimetro del cantiere.
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