di redazione
Calcio Catania: Maran col tridente classico – In avanti il Catania si schiera col tridente classico: Bergessio affiancato da Gomez e Barrientos, a centrocampo torna Lodi in cabina di regia insieme a Biagianti e Izco, in difesa Marchese e Alvarez larghi con Bellusci e Spolli centrali, tra i pali Mariano Andujar, 4-3-3 per i rossazzurri. Corini risponde con un 3-5-2, Puggioni in porta, Andreolli, Dainelli e Cesar in difesa, alti a centrocampo Frey e Dramè insieme a Hetemaj, Rigoni e Cofie, in avanti Pellissier e Thereau.Partita contratta – Catania e Chievo si affrontano con impegno ma non pungono, il gioco si svolge su ritmi blandi, pochissime le accelerazioni che non si tramutano mai in vere occasioni da rete. Il centrocampo folto permette alla squadra di casa di avere un leggero predominio territoriale ma sterile, il primo tiro degno di nota indirizzato verso la porta di Andujar è una girata volante di Thereau su assist di Pellissier che finisce alta sul fondo, al 19′. Il Catania non ha interesse ad accelerare i tempi, i rossazzurri si limitano a chiudere i varchi e a provare qualche sortita in contropiede, al 28° una ripartenza veloce mette Lodi solo davanti a Puggioni ma l’assist di Gomez è appena fuori misura e l’estremo difensore clivense riesce ad intercettare la sfera in uscita disperata. Poche emozioni, al 38° è ancora Lodi che con una pennellata su punizone di sinistro sfiora l’incrocio dei pali, al 45° invece è il Pitu Barrientos che in area libera il sinistro e prova la conclusione d’esterno, pallone sul fondo.Ripresa in fotocopia – La seconda frazione di gioco si apre come si era chiuso il primo tempo, rare occasioni. Il colpo di testa di Bergessio imbeccato da Lodi al 47° fa ben sperare ma rimane una fiammata isolata, nell’occasione Puggioni si salva in angolo. Le squadre soffrono il caldo e non riescono ad imprimere velocità al gioco, ogni tanto si allungano sul campo ma non ne scaturiscono vere e proprie palle gol. I cambi che i due tecnici propongono non cambiano l’inerzia della partita, Corini inserisce Samassa per Thereau e poco dopo l’ex Sardo per Dramè; Maran invece a metà ripresa chiama Castro per sostituire Lodi e lo piazza sulla linea mediana, nel finale invece Almiron prenderà il posto di Biagianti. Al 73° una bellissima discesa a destra di Alvarez permette al terzino argentino di arrivare sul fondo e di mettere in mezzo un pallone velenoso e pericolosissimo, Bergessio e Gomez non riescono a girare a rete per la pronta chiusura dei difensori gialloblù. Due minuti dopo l’occasione più ghiotta per il Chievo scaturisce paradossalmente da una deviazione aerea di Bellusci, che nel tentativo di anticipare Andreolli chiama Andujar alla parata più difficile della giornata. Nel finale Corini prova la carta Guana al posto di Rigoni ma i vantaggi che ne dovrebbero derivare non sono sensibili. La sfida scivola via sullo 0-0: i rossazzurri con questo pareggio si ritrovano al nono posto con 47 punti, ad un passo dal record dell’anno scorso.
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