Una situazione drammatica, quella della Formazione professionale che, dopo un 2014 contrassegnato dalle continuative proteste dei lavoratori, vede Cgil e Flc Sicilia parlare di “incapacita’ del Governo regionale che non può più essere tollerata. Rendiamoci conto che l’Italia e l’Europa – come riporta il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, durante una conferenza stampa – danno centralità ai servizi per l’impiego e a una formazione professionale ancorata ai bisogni delle imprese e del territorio e al sistema universitario”.
Si fa sentire il bilancio del settore della formazione professionale con quattromila posti di lavoro a rischio nei prossimi mesi tra ex sportellisti e dipendenti di Enti della Formazione professionale, oltre ai licenziamenti già avvenuti, il Piano formativo che stenta a prendere il volo, lavoratori da mesi senza stipendio, una riforma fantasma.
Per superare la grave impasse del settore Cgil e Flc chiedono l’apertura di un tavolo nazionale di crisi, che affronti anche il tema degli ammortizzatori sociali in deroga, la garanzia del reddito per tutti i lavoratori, una legge regionale che disegni un nuovo sistema di formazione professionale, efficiente, in grado di costituire un propellente in una regione con oltre il 53% di disoccupazione giovanile.
E assieme la ristrutturazione dei servizi per l’impiego. “Quello che piu’ ci preoccupa – ha detto Pagliaro – è l’assenza di prospettive. Da un lato c’è una regione che non riesce a fare programmazione, dall’altro una dirigenza regionale neanche all’altezza di costruire bandi, se si calcola che dopo l’Avviso 20 non c’e’ niente in discussione”.
Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Sicilia aggiunge: “La riorganizzazione degli uffici regionali è un fatto prioritario. Quest’anno, per incapacità gestionale, non è neanche ancora stato varato il piano formativo. La questione del personale si aggrava inoltre, se si considera che oltre agli enti falliti o coinvolti in inchieste ce ne sono decine che non hanno presentato un progetto per quest’anno, manifestando così la volontà di non fare più formazione”.
Inevitabile la formulazione di un dossier che sarà consegnato il 12 settembre al comitato di sorveglianza del Fse, che si riunirà a Palermo.
“Questo e’ l’ennesimo fallimento della Regione – sottolinea Scozzaro – e al governo presentiamo oggi una proposta che non ammette deroghe e rinvii”. Quest’anno peraltro, come ha osservato Giovanni Lo Cicero, della Flc, “al momento i finanziamenti previsti, 140 milioni più altri 40 per i prepensionamenti rischiano di non dare risposta a tutta la platea dei lavoratori”. L’anno scorso il sistema è costato 265 milioni e ha prodotto 400 esuberi.
La situazione quest’anno potrebbe aggravarsi. Per questo, e per dare alla Sicilia un sistema formativo e orientativo efficiente, Cgil e Flc sollecitano un riordino che comprenda formazione professionale e servizi per l’impiego, andando alla riqualificazione dei sistemi e alla certificazione delle competenze. Ma anche un piano per la riconversione e la ricollocazione degli esuberi e assieme un piano di incentivi all’esodo. Il sindacato pensa che “occorre subito sbloccare le risorse dovute agli Enti e avviare un piano formativo pluriennale”.
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