Cellulare vietato sotto i 14 anni: al via la manovra per la nuova legge
Non vogliono più il cellulare, la situazione sta cambiando: è un addio
Fino a pochi anni fa, una decina al massimo, il cellulare era già un bene nelle mani degli adolescenti, che spesso lo ricevevano in occasioni importanti come la Santa Cresima o l’inizio delle scuole superiori. Lo usavano però soprattutto per scambiarsi SMS, per ascoltare la musica o per giocare e comunque era uno strumento oltre che divertente anche utile, per mettersi in contatto con gli amici e con i genitori.
Quando però anche sui cellulari è iniziato ad arrivare internet e questi mezzi sono diventati sempre più potenti, allora la cosa è cambiata. L’età di arrivo del primo smartphone si sta abbassando sempre di più e, proprio come gli adulti, anche i ragazzi lo portano con sé ovunque vadano, scuola compresa.
Oggi, infatti, l’allarme è importante: molti insegnanti delle scuole secondarie di primo grado, le cosiddette “medie”, denunciano già situazioni in cui mezza classe non segue la lezione poiché presa a scorrere i social network o a giocare online. Ecco quindi che risuona l’appello: c’è chi vuole imporre un divieto.
Vietare il cellulare sotto i 14 anni: chi è di questo parere
Nelle ultime ore, un gruppo di psicologi e di pedagogisti ha deciso di lanciare un appello finalizzato a vietare lo smartphone a tutti i bambini e ragazzi sotto i 14 anni e i social network fino a 16 anni. La proposta suona come estrema e in effetti lo è, se si considera che oggi molte famiglie danno il cellulare ai bambini già quando sono alle elementari. A sostenere questo punto, che sottolinea come questi dispositivi siano estremamente dannosi per soggetti in via di sviluppo come bambini e ragazzi, anche alcuni volti famosi del mondo del cinema, come Paola Cortellesi o Pierfrancesco Favino.
A parlare dei danni degli smartphone sui bambini è anche Daniele Novara, pedagogista che racconta al Corriere della Sera come questo causi un primo danno legato alla dipendenza e un secondo, indiretto ma allo stesso modo grave, legato alla mancanza di interazione con gli altri. Alcune aree del cervello, indispensabili per l’apprendimento cognitivo, è stato dimostrato che non si sviluppano pienamente se nell’età dello sviluppo il bambino vive nel digitale delle esperienze che invece dovrebbe vivere nel reale.
La proposta di legge
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, comunque, è del parere che non basti vietare gli smartphone ai minori di 14 anni poiché è necessario un cambio di cultura su ogni livello e ad ogni età. Anche in casa, per esempio, è importante che gli adulti e quindi i genitori si mostrino distaccati da questi dispositivi, così che l’esempio sia fruttuoso: a firmare l’appello, comunque, oltre a Cortellesi e Favino anche Luca Zingaretti, Valeria Golino, Stefano Accorsi, Edoardo Leo e Claudia Gerini.