Cefalù mare inquinato da fogne, sequestrato impianto di piazza Marina

Cefalù mare inquinato da fogne, sequestrato impianto di piazza Marina. La polizia, in esecuzione di un decreto emesso dal sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Termini Imerese, Giovanni Antoci, ha sottoposto a sequestro l’impianto di sollevamento installato nella Piazza Marina di Cefalù.

Il provvedimento trae origine dalle numerose attività di osservazione e  di monitoraggio effettuate dai poliziotti del Commissariato di Cefalù sul tratto di mare compreso tra Piazza Marina e via Vittorio Emanuele, sino al Lungomare Giuseppe Giardina della cittadina normanna.

Cefalù mare inquinato a ridosso del molo

Il provvedimento degli organi inquirenti riporta quanto segue: “E’ stata accertata una condizione di grave inquinamento ambientale dell’area marittima che si trova a ridosso del Molo di Cefalù cagionata dal continuo sversamento in mare di liquami fognari non trattati provenienti dalle vasche di raccolta e sollevamento del sistema fognario della città”.

In occasione di tali servizi, si legge ancora nel provvedimento, “si è avuto modo di accertare la non occasionalità dell’illecito sversamento… e la conseguente compromissione… significativa della porzione di mare interessata dall’abusivo smaltimento degli scarichi fognari”.

Verifiche da parte dei tecnici dell’Arpa

Lo sversamento dei liquami deriverebbe dal cattivo funzionamento di alcune pompe di sollevamento dell’impianto colpito dall’odierno provvedimento di sequestro.

Alle operazioni hanno preso parte tecnici dell’Arpa, che hanno provveduto al prelievo ed alla campionatura delle acque per le successive analisi tecniche.

L’ipotesi di reato per cui si procede, al momento a carico di ignoti, è quella inquinamento ambientale (delitto per il quale l’art. 452 bis c.p. prevede una pena da due a sei anni di reclusione e una multa da 10.000 a 100.000 euro) con conseguente deterioramento dell’ecosistema, della flora e della fauna marina, con l’aggravante che l’inquinamento ricade in un area sottoposta a speciali vincoli storici, paesaggistico-ambientali e naturalistico-archeologici come quella a ridosso delle mura megalitiche del centro storico di Cefalù e di uno dei tratti di mare più protetti e suggestivi della Sicilia occidentale.

Dopo l’apposizione dei sigilli l’impianto è stato affidato all’Amministrazione comunale.