Cava sequestrata Carlentini, denunciato proprietario. La Guardia di Finanza di Siracusa, nel corso di una complessa attività investigativa, ha individuato e sottoposto a sequestro una maxi area, già soggetta a vincolo paesaggistico, che era stata abusivamente trasformata in cava mineraria.
L’attività di servizio eseguita dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Lentini ha consentito, al termine di approfonditi controlli anche delle carte topografiche nonché di sopralluoghi eseguiti in Contrada San Lio, in agro del Comune di Carlentini, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, di sequestrare una vasta area che copre una superficie di oltre 30 mila metri quadrati sulla quale insistevano manufatti edili realizzati in totale assenza di autorizzazioni concessori.
I Finanzieri hanno anche individuato 3 siti adibiti a coltivazione di cave, prive di autorizzazioni, dalle quali, secondo una prima stima, erano stati estratti circa 10.000 metri quadri di materiale basaltico di origine sia vulcanica che calcarea poi reimmesso nel circuito dell’edilizia con evidenti ripercussioni nel circuito dell’economia legale.
Su richiesta delle Fiamme Gialle è intervenuto personale del Distretto Minerario di Catania che ha preso contezza dell’enorme ampiezza dei siti oggetto di estrazione abusiva che andavano da una larghezza variabile di 9 metri fino ai 100 metri ed una altezza variabile da 9 fino a 24 metri.
Il proprietario dell’area è stato denunciato a piede libero per le violazioni previste e punite dall’art. 44 lett. c) del D.P.R. 380/2001, dall’ art. 181, comma 1 bis D.Lgs. n. 42 del 2004 e dall’art. 734 del c.p.
Le ulteriori attività, connesse a quanto già accertato, sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, e dal Sostituto Davide Lucignani.
Gli illeciti sono stati anche segnalati alla Soprintendenza ai beni culturali nonché all’Ufficio tecnico comunale territorialmente competente per i successivi provvedimenti e controlli.
L’attività della Guardia di Finanza testimonia l’incessante opera del Corpo a tutela dell’economia legale garantendo l’interruzione della filiera illecita di approvvigionamento di materie prime nel settore edilizio, oltre che a salvaguardia dell’ambiente nel particolare settore dell’estrazione mineraria che comporta gravi ripercussioni in aree sismiche che, anche per il loro valore storico-culturale, erano già state sottoposte a vincolo
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