“Solo chi non viene in Sicilia può affermare che il governo regionale abbia svolto del lavoro per la risoluzione dell’emergenza rifiuti in Sicilia”. Lo afferma il leader di Sicilia Vera Cateno De Luca candidato alla presidenza della Regione commentando le dichiarazioni di Guido Bertolaso, ex direttore della Protezione civile nazionale, rese durante un incontro sul tema organizzato da Anci Sicilia.
“Basterebbe vedere le città di Catania e Palermo, ma non sono diverse tutte le altre realtà siciliane, per capire come la Sicilia sia all’anno Zero in termini di organizzazione e di impiantistica infrastrutturale per gestire il ciclo integrato dei rifiuti- prosegue De Luca-. L’immondizia per strada è solo colpa del governo Musumeci che ha saturato le discariche presenti nel 2018 senza prevedere soluzione alternative o favorire la raccolta differenziata mediante impianti di recupero”.
“Oggi i rifiuti dei comuni percorrono centinaia di chilometri con una tariffa per lo smaltimento dell’indifferenziata che risulta triplicata a causa dei costi di trasporto. Il governo regionale ed il suo presidente, già commissario emergenza rifiuti in Sicilia, non ha pianificato o attuato alcuna azione per risolvere le criticità a medio termine o per trovare soluzioni per una strategia di gestione che sia sufficientemente adeguata – continua il leader di Sicilia Vera-.Tali omissioni sono quelle a cui fa riferimento il procuratore di Catania Zuccaro quando parla della politica del non decidere nella quale si insinua la malavita organizzata e tutte le ecomafie che fanno affari milionari sui rifiuti”.
“Ma bastano le affermazioni di Bertolaso riferite a Messina per capire quanto l’ex direttore della Protezione Civile Nazionale parli senza avere contezza dei fatti. Il Comune di Messina che oggi è arrivato a registrare percentuale di raccolta differenziata pari al 60 per cento è stato anche insignito dei riconoscimenti ufficiali di associazioni come Legambiente o, ad esempio, Comieco che gli ha riconosciuto la miglior performance nazionale sul recupero degli imballaggi insieme all’azione svolta dall’amministrazione comunale con livelli di standard altissimi in termini di raccolta spazzamento e gestione del ciclo dei rifiuti in ottica di recupero dei materiali”.
“Bertolaso, quindi, parla solo da ex esperto del presidente Musumeci e non da osservatore oggettivo della realtà siciliana – sottolinea De Luca -. Se fosse informato saprebbe benissimo che il presidente Musumeci non aveva previsto alcun termovalorizzatore nel suo piano rifiuti ed è stato costretto a prevederli secondo una norma Nazionale targata Renzi”.
“Lo stesso Musumeci ha etichettato i siciliani come cavernicoli additandoli come incapaci di raggiungere livelli adeguati di raccolta differenziata (per motivi culturali ha detto) e ribaltando le sue omissioni da Presidente della Regione, nonché da commissario emergenza rifiuti, sui termovalorizzatori. I termovalorizzatori rappresentano una delle soluzioni per chiudere il ciclo dei rifiuti quando la raccolta differenziata raggiunge standard elevati superiore al 65 per cento, ma per arrivare a tale percentuale servono gli impianti dedicati al recupero delle frazioni separate dei rifiuti quali umido e frazioni secche cosa che la Regione Siciliana non ha né pianificato né finanziato con le enormi risorse che avrebbe avuto a disposizione in questi cinque anni”.
“Nessun progetto di quelli che il commissario per l’emergenza rifiuti nello Musumeci nel 2018 ha previsto nel suo piano di interventi è stato poi tramutato in opera dopo 4 anni. Nessuna sommai è stata spesa e adesso il presidente Musumeci ci racconta la favola dei termovalorizzatori semplicemente perché sa benissimo che non li potrebbe mai realizzare in così poco tempo”.
“Bertolaso non si faccia ingannare dal Presidente Musumeci e spieghi esattamente come nessun termovalorizzatore potrà risolvere i problemi dei sacchetti di immondizia che sono oggi presenti in tutte le città siciliane perché quelli non si bruciano ma dovrà essere prevista un’adeguata raccolta differenziata che potrà essere favorita solo dalla presenza di impianti che permetteranno di recuperare le frazione di rifiuti per il loro successivo recupero con la conseguente riduzione” di tariffa mentre oggi i comuni devono portare i loro rifiuti in siti di conferimento o recupero distanti centinaia di chilometri e conseguente aumento della tariffa”.
De Luca conclude facendo notare che “come per l’acqua anche per i rifiuti Musumeci getta la palla in tribuna rimandando a delle fasi successive di un suo governo che fortunatamente non ci sarà più”.
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