Catena umana a Palermo per dire no a una politica razzista e xenofoba

Catena umana a Palermo intorno al Comune di Palermo a Piazza Pretoria. Oggi 2 febbraio c’è stata un’autoconvocazione spontanea di cittadini e associazioni, per dar vita ad una catena umana, attorno a tutti gli edifici di tutti i comuni italiani, per resistere alle scelte inumane, di chi vorrebbe lasciare morire in mare coloro che scappano da guerre, fame e povertà.

Presenti anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune.

Per resistere contro una politica che interrompe i percorsi di assistenza ed integrazione ed istiga all’odio e alla Xenofobia dimenticando gli storici valori di accoglienza e convivenza civile.

“Siamo in tanti oggi qui, in una calda e colorata catena umana attorno al Palazzo delle Aquile – ha detto Orlando –  per difendere la Casa e i diritti di tutti, per ribadire che noi siamo persone, noi siamo comunità. L’Italia che resiste”.

Una manifestazione nata come reazione spontanea di un gruppo di cittadini impegnati nel sociale davanti al quotidiano sfoggio di barbarie e crudeltà.

Catena umana a Palermo: perché il 2 febbraio?

La data del 2 febbraio è stata scelta perchè a pochi giorni dopo il giorno della memoria: “perché non si vuole far finta di essere come quelli che in tempo di guerra hanno fatto finta di non vedere quello che stava accadendo”.

Un’iniziativa che si è svolta in diverse città, per dimostrare che ovunque ci sono cittadini che dissentono da queste politiche di governo.

Città che hanno aderito

Torino, appuntamento sotto il municipio.
Vercelli, appuntamento sotto il municipio.
Verona, appuntamento sotto il municipio.
Palermo, appuntamento sotto il municipio.
Piossasco, appuntamento sotto al municipio.
Avigliana, appuntamento sotto al municipio.
Giaveno, appuntamento sotto al municipio.