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Catania-Verona 0-0. I rossazzurri perdono l’aggancio al treno salvezza

I rossazzurri non riescono a trovare il successo casalingo dopo tre sconfitte consecutive. Un pareggio che serve solo a spezzare il trend negativo delle ultime partite anche se la classifica non si smuove tanto. Dieci punti che tengono i rossazzurri ancora ultimi in attesa delle altre gare della domenica. Eppure gli etnei le hanno provate tutte. Il Verona rivelazione sin qui della stagione ha giocato con una squadra solo chiusa nella propria metà campo in attesa di ripartire con le sponde di Luca Toni per le punte esterne. Ne nasce una gara se non a senso unico poco ci manca. Catania all’arrembaggio dal primo all’ultimo minuto ma contro un avversario ben coperto. Gli errori i rossazzurri li commettono soprattutto negli ultimi sedici metri. Castro, Barrientos e Leto costruiscono ma sbagliano troppo in area di rigore. Le occasioni ci sarebbero pure, soprattutto nel primo tempo quando gli etnei riescono a procurare dei pericoli dalle parti di Rafael. La presenza di capitan Izco risulta importante poiché l’argentino dà corsa ed equilibrio alla mediana. In difesa invece è lotta di giganti tra Legrottaglie, Spolli e Toni ma il campione del mondo non incide più di tanto. Il secondo tempo ed i cambi di De Canio non influiscono sull’andamento della gara. Il tecnico lucano si gioca anche la carta di Gonzalo Bergessio di rientro dopo la frattura del perone 45 giorni fa a Torino. Ma l’ingresso del “Toro” non serve a molto se non a dare la carica ai suoi. Troppo abbottonati i veronesi, forse timorosi dell’ambiente e dell’agonismo rossazzurro. Poco anche da Keko e Monzon (solo cinque minuti per lui). Alla fine si sfiora anche la beffa. Mischia finale con salvataggio sulla linea proprio di Monzon. Il triplice fischio di Damato mette fine alle ostilità e regala un punto più utile agli scaligeri che agli etnei.

De Canio: “Questa era una partita difficile, con una classifica deficitaria ed un avversario in forma. C’era il rischio di disunirsi, invece abbiamo avuto equilibrio e grande gestione della palla. Nonostante tutto la squadra ha giocato, ha trovato soluzioni per arrivare alla conclusione. A me non piace parlare dei singoli, quando un giocatore fa bene è aiutato dagli altri. Ho sempre detto che col recupero dei calciatori questa squadra sarebbe stata diversa. Oggi credo che abbia dato una risposta specifica in questo senso. Ho fiducia che qualcuno debba ritrovare la migliore condizione ed altri debbano ancora rientrare, vedi Bellusci, Almiron. C’è il rammarico di non aver vinto, unica nota stonata in una giornata con cose positive. Quando in campo vanno giocatori che sanno interpretare bene il proprio ruolo è un po’ più facile. Con qualche risultato in più, cresce la possibilità di rendimento. Bergessio? Quando in settimana ho saputo che lui ed Izco erano recuperati ho avuto grande gioia. Bergessio ha voluto esserci e quando gli ho chiesto se se la sentisse, ha risposto da uomo vero dopo 45 giorni da un infortunio serio. Se lo spogliatoio è questo, io devo essere fiducioso come lo ero primo. Molto meglio oggi di Genova dove non avevamo creato nulla. Dobbiamo continuare a migliorare. Quest’anno dobbiamo soffrire, abbiamo iniziato non nel modo migliore. C’è mancato Bergessio per i gol. Sono convinto che a questa squadra possa non mancare nulla una volta avuti tutti al completo. Non siamo la Juve, il Milan o l’Inter, abbiamo fatto del collettivo sempre la nostra forza. Possiamo ritrovare una geometria di gioco. Mercato? Probabilmente qualcosa si potrà fare. Quando avremo tutti, non faremo più questi discorsi. Maxi Lopez è un giocatore del Catania, lo userò se lo riterrò opportuno.”

Mandorlini: “Sapevamo che era difficile, abbiamo rischiato qualcosa ma ne siamo usciti bene. Loro sono partiti forte, grande intensità. Ho sempre detto che il Catania merita qualche punto in più, oggi abbiamo sbagliato qualcosa, potevamo anche portare via la vittoria ma sarebbe stato ingeneroso per il Catania. L’importante era portare a casa punti e lo abbiamo fatto, tanti aspetti positivi. Questi son campi molto difficili ma in trasferta ce la siamo giocata sempre con tutte, anche con le grandi.”

Daniele Di Frangia

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